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Coronavirus: Storie da Fondazione Di Comunità del Lecchese

Grazie alla Fondazione di Comunità del Lecchese onlus, è nata la raccolta fondi AiutiamociUn fondo partito con una dotazione iniziale di 50mila euro da parte di Fondazione Cariplo e 100mila euro della Fondazione della Comunità di Lecco per il sostegno sanitario all'Azienda sociosanitaria territoriale. La comunità ha risposto in modo straordinario con gruppi spontanei di raccolta tra le persone. È stato aperto un Iban ed è stata utilizzata la piattaforma GoFundMe.

Tra chi ha contribuito a questa eccezionale raccolta di fondi ci sono Michele Cattaneo e Gioia Rota, ideatori del blog La tenda in salotto che, grazie al sostegno dei loro follower, hanno raccolto quasi 40.000 euro.

«Sono un’assistente sociale» racconta Michele «e conosco da anni l’impegno della Fondazione di comunità del lecchese. Insieme a mia moglie gestisco un blog, si chiama La tenda in salotto e racconta la nostra quotidianità, che è quella di una famiglia normale con due bambini piccoli in cui tante persone possono riconoscersi. Negli anni è diventata sempre di più un’attività strutturata, che continua a divertirci, cerchiamo di rallentare il tempo, cristallizzare momenti e ricordi, speriamo di ritrovare un giorno attraverso il nostro blog le emozioni di oggi per non perderle. Ci seguono tante persone, tra Instagram e Facebook arriviamo a 60.000, con cui c’è un rapporto continuo, quello che in linguaggio tecnico viene chiamato “engagement”. Pochi giorni fa, leggendo della raccolta fondi che hanno lanciato Fedez e Chiara Ferragni, mi ha chiamato mia moglie e mi ha detto “Non siamo loro e non avremo i loro numeri, ma secondo me nel nostro piccolo dobbiamo fare qualcosa anche noi!”. Ci sembrava più bello e più utile non partire da soli ma metterci in connessione con chi già si stava muovendo e quindi abbiamo deciso di aderire alla campagna Aiutamoci della Fondazione del Lecchese. La risposta delle persone è stata davvero straordinaria perché in pochi giorni abbiamo raccolto attraverso la piattaforma Gofundme-la stessa usata da Fedez e Ferragni-quasi 40.000 euro, ma la cosa ancora più straordinaria è che ci sono state 1000 donazioni. Gente che ha donato 5,10, 15 euro, cioè quello che poteva. Ci ringraziano per aver dato loro la possibilità di fare piccole donazioni. In questi casi un bonifico può scoraggiare ma donare sulle piattaforme è facile come fare un piccolo acquisto online, un gesto a cui ormai siamo abituati tutti. La soddisfazione più grande è aver dato voce proprio a tutti, anche a chi non ha tante possibilità ma vuole combattere insieme questa battaglia che davvero ci coinvolge tutti».

Ospitare gratis il personale ospedaliero

Claudia Pattarini è la vicepresidente di “Ospiti per Casa”, un’associazione storica di proprietari di B&B del Lago di Como nella quale, più recentemente, sono confluiti anche gli host Airbnb del territorio. L’intento comune è quello di coniugare l’ospitalità con la valorizzazione del territorio e la promozione dei valori di sostenibilità e responsabilità. 

In occasione delle ultime due edizioni del Festival Immagimondo, l’associazione gratuitamente ha messo a disposizione alcune case della rete e a Natale ha sostenuto il rifugio notturno della Caritas di Lecco: «Adesso è arrivato il momento di dare una mano al personale ospedaliero che sta attraversando un’emergenza drammatica. Abbiamo ascoltato gli appelli dei sindaci e sappiamo che molti di loro sono in difficoltà perché l’aumento dell’organico ha creato un problema di mancanza di luoghi dove poter ospitare queste persone che sono costrette a spostarsi o a fare turni massacranti lontano dalle loro abitazioni». 

Alcuni giorni fa, in una delle case gestite da Claudia è arrivato un medico di Bergamo che lavora presso l’ospedale di Lecco, con i turni imposti dalla necessità di non far collassare il sistema sanitario, non poteva più gestire gli spostamenti casa-lavoro: «ovviamente non possiamo vederci» racconta Claudia «però cerco di testimoniargli la mia vicinanza come noi host sappiamo fare».

L’associazione ha fatto una mappatura delle abitazioni sfitte (moltissime, per il crollo del turismo a causa del Coronavirus) e verificato la disponibilità dei membri a ospitare anche gratuitamente il personale sanitario e le forze dell’ordine, un’altra categoria in prima linea nell’emergenza. La risposta è stata immediata ed entusiasta: Raffaella, Tina e Pope, Vica, Paola, Cristina, tanto per fare qualche nome, si sono subito mobilitati «la nostra associazione è nata con questo spirito, quello di offrire un alloggio ma anche un supporto, e mai come adesso c’è bisogno di vera accoglienza».

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