HOUSE RICH CASH POOR - Quaderno n.26
Strumenti per rendere liquida la ricchezza accumulata nella propria casa
La necessità di rendere liquida una parte o la totalità della ricchezza rappresentata dalla casa di abitazione è oggi più forte rispetto al passato per una pluralità di ragioni:
- le politiche pensionistiche sono meno generose;
- l’allungamento della durata della vita media probabilmente si associa ad un aumento del rischio di trascorrere una parte della vita in condizioni di non autosufficienza;
- l’aumento del numero di persone anziane senza figli si associa spesso con deboli motivazioni a lasciare un’eredità;
- le maggiori difficoltà d’ingresso nel mondo del lavoro delle generazioni più giovani possono determinare una maggiore propensione degli anziani a effettuare trasferimenti in vita a favore di membri giovani della famiglia;
- l’eccessiva concentrazione della ricchezza sulla componente immobiliare giustifica una desiderio di maggiore diversificazione;
- è diffuso il fenomeno di famiglie relativamente povere in termini di reddito ma relativamente “ricche” in termini di patrimonio immobiliare (“House Rich - Cash Poor”).
Vi è quindi un importante potenziale di sviluppo per strumenti che permettano di rendere liquida una parte della ricchezza accumulata nella casa di abitazione conservando il diritto ad abitarvi fino al termine della vita. Il tema dell’utilizzo razionale della ricchezza immobilizzata nella casa di abitazione ha sicuramente rilevanza sia dal punto di vista sociale sia macroeconomico. Dal primo punto di vista, il tema può avere un impatto sul benessere degli anziani, sulla possibilità di contribuire alla gestione del problema del “dopo di noi”, sul problema della solidarietà tra le generazioni, sulla questione del contrasto della povertà, sul tema della qualità delle città (manutenzione degli immobili).
Dal punto di vista macroeconomico, la questione riguarda il consumo aggregato (e quindi il reddito e l’occupazione) e si può collegare anche alla ricerca da parte del sistema bancario di soluzioni ai cosiddetti “mutui incagliati”. Due sono gli strumenti che possono essere utilizzati a questo scopo: la cessione della nuda proprietà con mantenimento dell’usufrutto in capo all’anziano e il prestito vitalizio ipotecario che prevede l’emissione di debito a fronte di una garanzia rappresentata dalla casa di abitazione; quest’ultimo istituto è stato recentemente oggetto di un significativo intervento legislativo (L.44/2015).
Il Quaderno n. 26 presenta una “fotografia” dello stato della proprietà immobiliare detenuta da anziani in Italia (Capitolo 1), analizza gli strumenti disponibili (il prestito vitalizio ipotecario e la cessione della nuda proprietà) che consentono di rendere liquida una parte della ricchezza accumulata nella casa di abitazione (Capitolo 2), passa in rassegna le principali esperienze internazionali (Capitolo 3) e formula alcune di attività che potrebbero essere svolte in Italia (Capitolo 4).