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L’housing sociale al tempo del Coronavirus

Parlare di “housing sociale” in un momento in cui siamo costretti ad azzerare ogni forma di socialità a causa di una pandemia, può sembrare un paradosso. Eppure proprio il social housing si dimostra una soluzione abitativa in grado di rispondere meglio ai profondi stravolgimenti che la situazione impone. Alla necessità di lavorare da casa, al senso di solitudine dovuto all’isolamento, ai bisogni delle persone fragili.

Racconti di Smart Working dalle “Case Bottega” e dal co-housing per anziani “Una casa nel Borgo” nel Borgo Sostenibile di Figino. 

Lo Smart Working nella “Casa Bottega”

Elvis Meneghel e Maria Rosaria Scelsi sono una coppia di 41 e 43 anni e hanno una bambina di 3 anni, Mia. Abitano nel Borgo Sostenibile, dopo molti anni vissuti nel centro di Milano. Ma entrambi non rimpiangono l’indirizzo di prima: «siamo sempre stati liberi professionisti con la partita Iva. Ci occupiamo di comunicazione, design strategico e retail design. Abbiamo sempre utilizzato la casa anche come ufficio, ma quando è nata la bambina, ci siamo resi conto che gestire Mia e il lavoro nello stesso spazio era diventato faticoso. Però allo stesso tempo sostenere i costi dell’affitto di una casa e di un ufficio sarebbe molto più dispendioso». Elvis e Maria Rosaria leggono del bando delle “case bottega” di Milano Figino, e da un anno e mezzo le loro vite si snodano intorno a uno spazio che consente di coniugare casa e lavoro in modo equilibrato e congeniale. «Nella zona-casa ci sono un living con cucina, un dehor al piano terra, due camere, un bagno, ed è collegata alla zona-ufficio con area archivio e bagno e ingresso indipendente. Così lo spazio per il lavoro è completamente autonomo. Paghiamo in tutto 1100 euro al mese per 130 mq comprese spese condominiali, un prezzo che altrove sarebbe stato impossibile per una casa e un ufficio». Normalmente Mia va al nido ed Elvis e Maria Rosaria utilizzano l’ufficio, ricevono i clienti, trascorrono alla scrivania la maggior parte del tempo.

Il Coronavirus ha modificato anche le loro giornate, ma non più di tanto, adesso si alternano per poter stare con Mia e per lavorare: «a parte il fatto che dobbiamo alternarci per stare con la bambina perché non va all’asilo, dal punto di vista della nostra organizzazione non è cambiato niente. Sento i nostri amici in difficoltà, perché ritagliarsi una dimensione lavorativa in uno spazio condiviso con i figli, magari piccoli, e con il proprio compagno/a è una sfida. Come faranno le famiglie se questa situazione si prolungherà? Lo smart working per noi è la norma, solo che noi apriamo una porta e siamo in ufficio, un luogo dove possiamo mettere la musica anche di notte e telefonare senza essere disturbati. In che modo cambierà la nostra percezione delle cose quando questo virus sarà alle nostre spalle non lo so, però immagino una società dove il lavoro agile sarà sempre più diffuso. E ci sarà più bisogno di soluzioni come la nostra per coniugare la dimensione lavorativa con quella domestica, a un costo accessibile».

Vincere lo smarrimento nella Casa nel Borgo

Nella Casa nel Borgo vivono 18 anziani, il più grande ha 84 anni. Non è una casa di riposo, ma un co-housing per persone ancora autosufficienti. Alcuni hanno complicazioni fisiche, diabete, problemi respiratori: per loro il Coronavirus è un nemico ancora più temibile e minaccioso, sono quelli che un medico di fronte all’imperativo di poter salvare solo una manciata di vite umane, dovrebbe catalogare tra i sommersi.  A coppie di due dividono nove dei dieci appartamenti disponibili: una grande zona cucina e una camera con due posti letto. Oltre agli appartamenti ci sono gli spazi comuni, dove in tempi normali si possono organizzare cene, trascorrere momenti insieme.

La retta del Borgo Sostenibile è di 20 euro al giorno e comprende anche l’assistenza di Anna Sirto, la responsabile del co-housing, dedica a loro 38 ore a settimana, e «h24 al telefono», come racconta lei: «Le persone anziane in questo momento si sentono perse, convivono con un senso di impotenza e solitudine profondo. Ma qui alla Casa nel Borgo è diverso. Non solo perché una parvenza di socialità è ancora possibile, un caffè nello spazio condiviso, anche se seduti a qualche metro l’uno dall’altro, perché comunque nessuno di loro esce da settimane e non si espongono a pericoli. Un piccolo momento prezioso che illumina giornate che sono lunghissime. Ma anche perché io provvedo alle loro necessità, compro il giornale, o faccio la spesa, o vado dal medico a ritirare le ricette e in farmacia a comprare le medicine. Non si tratta solo di questo però: da quando siamo in questa emergenza rispondo alle loro mille domande. È stato molto difficile per loro, soprattutto i primi giorni, comprendere quello che stava succedendo. E anche ora: non sanno quello che possono fare o quello che è vietato, anche perché è una situazione che muta di continuo, io spiego e cerco di rassicurare. La paura è tantissima, perché gli anziani in questo momento sono i più esposti e vulnerabili. Ma la fortuna di un contesto di questo tipo è che, a differenza delle tante persone che ora non possono ricevere nemmeno la visita dei loro famigliari, loro non sono soli e il senso di smarrimento è attutito dai piccoli scambi ancora possibili».


Il Borgo Sostenibile: il Borgo Sostenibile di Figino è un quartiere di social housing nella zona ovest di Milano. Insieme a Cenni di Cambiamento, è uno dei progetti di housing sociale promossi e finanziati da Fondazione Cariplo. Nel quartiere sono presenti 323 appartamenti offerti in canone di locazione o in patto di futura vendita e destinati a persone che non riescono a soddisfare sul mercato il proprio bisogno abitativo. Un progetto che prevede non solo un’offerta abitativa a costi contenuti, ma anche la valorizzazione della dimensione sociale di borgo e degli stili di vita sostenibili e attenti all’ambiente, nell’ottica di coniugare la dimensione dell’abitare più intima a una pratica di maggiore condivisione con il vicinatoAll’interno del complesso esistono spazi a disposizione degli abitanti destinati ad attività di condivisione, feste e eventi.

Nel Borgo Sostenibile, accanto agli appartamenti normali, agli spazi verdi, alle attività commerciali, alla biblioteca sociale e alle attività legate al terzo settore, ci sono le “Case Bottega”, cioè appartamenti-studio che consentono di coniugare la dimensione della casa con quella lavorativa, e “Una Casa nel borgo”, un co-housing per anziani.

Borgo Sostenibile è promosso da REDO sgr spa Società Benefit  in collaborazione con Fondazione Housing Sociale (FHS) nell’ambito del Fondo Immobiliare di Lombardia, avviato nel 2006 da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia con l’obiettivo di incrementare gli investimenti nel settore dell’housing sociale

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