Il ricordo di Pier Mario Vello nel decennale della sua scomparsa

Abbiamo ricordato Pier Mario Vello nel decennale della sua scomparsa. C’erano amici, i famigliari, molti rappresentanti di Fondazione Cariplo, ma anche tante persone che lo hanno conosciuto in contesti diversi. Perfino chi aveva lavorato con lui da giovane. Una serata molto bella, con un po’ di malinconia, ma anche qualche risata. Abbiamo letto brani dal libro “La Società Generosa” di Pier Mario Vello e alcune poesie. Ricordi del passato, ma slancio verso il futuro.

Quelle idee, quella eredità che Pier Mario Vello ci ha lasciato sono ancora molto vive in tutti noi. Dopo un video - sempre toccante - curato da Simone Casetta, lo ha ricordato il Direttore Generale, Sergio Urbani: la Fondazione che vediamo oggi è nata in quegli anni, con lui. Lo ha sottolineato Gerry Salole, con cui iniziarono molte collaborazioni internazionali. L’avvocato Giuseppe Guzzetti ha rivelato il retroscena della selezione: lo scegliemmo proprio perché era fuori dai classici schemi, avevo intuito che la fondazione avrebbe avuto bisogno di uno come lui. E poi la moglie Nadia Canton Vello, guerriera, come l’ha definita Piermario in una poesia, ha raccontato il legame con il padre e la nonna, la baita nel bellunese e perfino come si conobbero, su un treno, per venire a Milano.

Infine la musica del violoncello dell’Orchestra del mare, realizzato dai detenuti nella liuteria del carcere di Opera (MI) con il legno delle barche dei migranti. Vello scrisse una poesia proprio sul tema dei migranti. Un messaggio potente, accompagnato dalle parole di Arnoldo Mosca Mondadori, amico di Mario e della Fondazione Cariplo. Un bel momento, di quelli in cui la gente poi fa fatica ad andarsene. Un grazie particolare al Teatro Parenti che ha ospitato l'evento.

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