Grow Together-Crescere insieme, l’edizione speciale del Landscape Festival
A Brescia e a Bergamo dal 7 al 24 settembre
57 musicisti fra portatori di disabilità psico-mentale, musicoterapisti, musicisti professionisti, studenti e volontari, hanno dato vita all’orchestra stabile INorchestra.
Il primo concerto della INorchestra, che eseguirà la sinfonia n.9 “Dal Nuovo Mondo” di Antonín Dvořák, sarà il 9 settembre alle ore 21.00 al teatro Sociale di Brescia, seguirà il 24 settembre alla Fiera di Bergamo - Sala Caravaggio, alle ore 18.30.
I due concerti si inseriscono nel palinsesto di RAAA (Performing Arts Festival) e sono ideati da BAO (Brescia Arts Observatory), un progetto nato per creare una connessione tra associazioni e collettivi attivi nella promozione culturale nella città e nella provincia di Brescia. BAO è uno dei 92 progetti sostenuti con 3,5 milioni di euro dal bando: “CAPITALE DELLA CULTURA 2023 Fondazione Cariplo e le Fondazioni delle Comunità Bergamasca e Bresciana insieme per il territorio”.
INorchestra nasce da un’idea dell’associazione culturale Aps Lampedée e rappresenta l’unione delle orchestre di musicoterapia orchestrale Euphonia di Brescia e La Nota in Più di Bergamo, insieme per la prima volta nell’anno di Brescia e Bergamo capitale italiana della cultura.
Fabrizio Saiu è il con-direttore artistico di BAO, ma anche uno dei musicoterapeuti e percussionisti dell’orchestra: «I musicisti e le musiciste di INorchestra rientrano in alcuni spettri di disabilità psico-mentale, autismo, sindrome di down, disturbi dell’attenzione, anche molto diversi fra di loro. La preparazione di INorchestra è partita dal mese di Gennaio 2023.
Abbiamo scelto di suonare la sinfonia “Dal Nuovo Mondo” perché l’unione delle due città è di fatto il tentativo di creare un nuovo mondo che ancora non c’è. Questa Capitale è ancora da farsi a partire dalle differenze intese come singolarità più che come minoranza. Nell’orchestra coesistono, come in una comunità, differenze di età, tra i corpi e e le loro possibilità motorie, differenti livelli di comunicazione e comprensione.
Le differenze sono anche sul piano del linguaggio naturalmente, o dei linguaggi. Abbiamo deciso di inserire nell’opera di Dvořák degli interventi elettronici, ideati ed eseguiti live dal musicista elettronico bresciano Maurizio Rinaldi, con l’intento di proporre una nuova sinfonia, inedita non solo per noi ma per tutti».
Arrivare a mettere insieme un’orchestra così grande è stato un percorso bellissimo ma non sempre facile: «io faccio parte di Euphonia e affianco un ragazzo autistico e un ragazzo con sindrome di down. Siamo un super trio. Un po’ indisciplinato. Il cambiamento per chi è affetto da autismo può essere talvolta difficile da affrontare e INorchestra è un grande cambiamento, per tutti noi. Siamo passati da due orchestre di 25/ 30 persone a una orchestra di quasi 60. È tutto raddoppiato e in più c’è la musica elettronica. Per i nostri e le nostre orchestrali è una esperienza nuova e alcuni di loro sono incuriositi dalla novità e dalle nuove sonorità. È un nuovo mondo. Con Daniele (uno dei due percussioni della mia sezione) non parliamo, verbalmente intendo, usiamo i suoni, i gesti del corpo: durante le prove io gli cantavo nell’orecchio la melodia principale di ogni movimento e lui piano piano cantava con me e imparava la sua parte. INorchestra utilizza le metodologie del Centro Esagramma® di Milano che non prevede l’uso del verbale in fase di prova, o comunque lo limita quanto più possibile per concentrare l’attenzione sull’espressività del gesto e il rapporto tra conduttore ed esecutori. Il mezzo è il suono.
Le prove sono andate molto bene, qualche momento di agitazione non è mancato, ma fa parte del gioco. Sarà un concerto di musicisti che hanno valorizzato al massimo le loro capacità espressive e che quando suonano sono lì mettendoci tutto il loro impegno. Bisogna vedere e sentire l’orchestra per capirlo»
Federica Poletti è una delle direttrici di INorchestra: «è la prima volta che diventiamo un gruppo così importante, quasi 60 musicisti appartenenti a due gruppi che si sono conosciuti per la prima volta alle prove d’insieme. Questa è a tutti gli effetti una grande sfida per tutti noi. È stata un’emozione fortissima percepire la massa sonora di un gruppo così numeroso; anche per noi direttori. Per i nostri musicisti speciali è molto significativo sentirsi parte di un progetto così complesso e articolato, e lo hanno affrontato con consapevolezza, serietà e professionalità. La forza di questo grande gruppo è la capacità di valorizzare il contributo di tutti, bilanciando fatiche e potenzialità di ciascuno all’interno di un contenitore musicale prestigioso. È stato un percorso che ha avuto e ha un grande impatto sulla caratterizzazione dell’identità di ciascuno dei componenti dell’orchestra, che sono e si riconoscono musicisti e musiciste a tutti gli effetti».
Aggiunge Saiu: «La sinfonia che abbiamo scelto non rientrava nel repertorio di Euphonia e La Nota in più. Si tratta di una riorchestrazione del M° Pierangelo Sequeri, fondatore insieme a Licia Sbattella del Metodo e del Centro Esagramma®. Volevamo qualcosa di nuovo per entrambi, così come è nuova l’unione di Bergamo e Brescia, due territori e due realtà culturali vicine ma anche lontane che diventano luoghi per creare un cambiamento culturale in grado di coinvolgere la comunità locale, comprese le fasce più vulnerabili come quelle con disagio psichico e mentale. È la partitura giusta per questo messaggio di costruzione. Creare un nuovo mondo dallo spirito della musica».
Un progetto che la Fondazione della Comunità Bresciana ha scelto di sostenere nel bando “CAPITALE DELLA CULTURA 2023 Fondazione Cariplo e le Fondazioni delle Comunità Bergamasca e Bresciana insieme per il territorio”. Ne spiega le ragioni Mario Mistretta, Presidente della Fondazione della Comunità Bresciana: «Il progetto, che abbiamo deciso di sostenere economicamente insieme a Fondazione Cariplo e alla Comunitaria di Bergamo, ha il pregio di valorizzare la multidimensionalità della nostra comunità, che è anzitutto una comunità più ampia - bresciana e bergamasca - unita sotto il titolo di Capitale della Cultura. Ed è una comunità fortemente inclusiva, che non desidera lasciare indietro alcun individuo. Un plauso quindi ad Associazione Lampedeé ed un invito a partecipare ai concerti proposti».
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