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"Le canzoni di De André anticorpi contro la prevaricazione e le disuguaglianze"

«Siamo convinti che le canzoni di De André rappresentino anticorpi contro la prevaricazione e le disuguaglianze: riproporle da punti di vista diversi, coinvolgendo attivamente il territorio, significa offrire un contributo per la crescita di una sensibilità comune e per valorizzare il ruolo della cultura come cura per le fratture del tessuto sociale che si sono ampliate a causa dell’emergenza pandemica e della crisi economica».

Nato a Brescia nel 2019, il Festival De André – promosso da Cieli Vibranti con la direzione artistica di Alessandro Adami, è una rassegna culturale diffusa che intende valorizzare l’eredità musicale e poetica di Fabrizio De André non solo con concerti ma anche attraverso incontri, conferenze, mostre e spettacoli.

In occasione di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, la quarta edizione del Festival de André, grazie al sostegno di Fondazione Cariplo, delle Fondazioni di Comunità Brescia e Bergamo e del Comune di Brescia, presenta un programma speciale con ospiti di rilievo nazionale e una proposta culturale innovativa, in collaborazione con istituzioni, realtà culturali e associazioni del territorio che si occupano di persone con fragilità.

Il programma completo è consultabile: www.festivaldeandre.it

L’edizione 2023 sarà dedicata all’album «Non al denaro non all’amore né al cielo», pubblicato nel 1971, ispirato dalle poesie dell’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Gli spunti suggeriti dalle nove canzoni dell’album saranno al centro di incontri, concerti, performance teatrali, presentazioni di libri, produzioni originali con ospiti e artisti, laboratori per le scuole e nelle carceri.

Tra le tante iniziative, è prevista una performance pubblica dell’Antologia che coinvolgerà attivamente la cittadinanza con oltre cento partecipanti, uno spettacolo all’alba al Cimitero Vantiniano dedicato alle vittime del Covid, che proprio i territori bergamasco e bresciano ha colpito con particolare violenza.

Agli approfondimenti culturali sui temi della diversità, della giustizia, della spiritualità, della scienza e della tecnica, parteciperanno, tra gli altri, Gherardo Colombo, ex-magistrato, Rossella Miccio, presidente di Emergency, Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia.

Alessandro Adami, cantante e tastierista, è il direttore artistico del Festival: «L’idea del Festival nasce da una mia passione, da sempre canto le canzoni di De André e collaboro con i musicisti che hanno gravitato intorno a lui. Ma soprattutto dalla volontà di riflettere sul suo lavoro da un punto di vista non solo musicale e letterario ma anche sociale, a partire dall’attenzione per gli ultimi, per i diversi, per gli stranieri che ha sempre fatto parte della storia di De André e che è lo spunto per costruire percorsi di integrazione e inclusività. Da sempre l’intento è stato quello di legame con le periferie e i luoghi che normalmente sono meno raggiunti dalla cultura, a maggior ragione nell’edizione di quest’anno che si inserisce nella tematica “La cultura come cura” di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Grazie al sostegno del bando “CAPITALE DELLA CULTURA 2023 Fondazione Cariplo e le Fondazioni delle Comunità Bergamasca e Bresciana insieme per il territorio abbiamo attivato progetti con scuole del territorio, con il carcere e con realtà che si occupano di fragilità. I bambini delle scuole elementari a settembre costruiranno un libro in omaggio alla canzone “Volta la Carta” che è inserita nell’album Non al denaro non all’amore né al cielo. La Cooperativa La Mongolfiera, parteciperà con un gruppo di persone con disabilità alla performance collettiva che abbiamo chiamato “La Collina”. Nelle tre serate al cinema Eden, ognuno dei relatori interpreterà una delle figure dell’album. Gherardo Colombo per esempio sarà “Il Giudice”, la presidente di Amnesty International Italia Alba Bonetti parlerà de “Il blasfemo”, Rossella Miccio, presidente di Emergency de “Il Medico”. Le canzoni sono l’ispirazione per introdurre il loro sguardo personale, il racconto della loro vita, ma anche per parlare di attualità».

Ad Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia, è affidata la canzone del Blasfemo: «Il blasfemo è colui che pronuncia parole proibite e per questo viene punito anche in maniera estrema dal potere, statale o religioso. Il mio intervento sarà orientato ad attualizzare la figura del blasfemo: i blasfemi di oggi sono coloro che si rendono sgraditi ai governi non democratici e purtroppo la nostra è un’epoca in cui l’intolleranza per il dissenso è pericolosamente in aumento. Ci sono l’Egitto, l’Iran, ma in America Latina non esistono detenuti politici, perché vengono uccisi. Gli attivisti ambientali rischiano di essere assassinati ogni giorno, come Berta Isabel Cáceres Flores. In Messico dall’inizio del secolo sono morti più di 200 giornalisti.

Nel 2022 Amnesty International ha lanciato la campagna “Io proteggo la protesta”. È la prima campagna di questo tipo che lanciamo ma siamo molto preoccupati dal livello di compressione degli spazi di libertà di parola. Non avevamo mai pensato nella nostra storia di dover proteggere chi protesta, ma chi protesta è a rischio: della vita, della detenzione, ma anche la macchina del fango è un’arma per mettere fuori gioco i blasfemi, attraverso la denigrazione e la sottrazione di credibilità. Ho la presunzione di pensare che a Fabrizio De Andrè questa declinazione della sua canzone del Blasfemo non sarebbe dispiaciuta perché lui cantava la disperazione e l’ingiustizia sociale e spero che anche le nuove generazioni che non lo hanno conosciuto possano ritrovarsi in questa interpretazione».

Sulla collina del castello, sabato 16 settembre, più di cento cittadini parteciperanno alla performance collettiva “La Collina”. Beatrice Faedi è la coordinatrice del progetto: «La Collina nasce da una call pubblica rivolta a tutta la comunità per invitarla a partecipare all’evento di lettura delle poesie dell’antologia di Spoon River. Ci hanno risposto moltissime persone e a ognuna di loro è stata assegnata una poesia durante gli incontri e il workshop che abbiamo organizzato per provare la performance. La nostra Spoon River sarà all’imbrunire, sulla collina del castello. Ogni persona avrà la sua postazione e una piccola luce e sarà vestita di bianco e il pubblico ascolterà in loop ogni poesia. Poi convergeremo insieme sul piazzale per il concerto finale. In questo gruppo ci saranno persone di tutte le età, dai ragazzi agli anziani, gli studenti del collegio universitario di Brescia e anche persone con disabilità insieme ai loro educatori. Abbiamo cercato di esaudire i desideri di tutti, assegnando ad ognuno il personaggio che desideravano interpretare. La cosa bella dell’Antologia di Spoon River è che offre a ognuno la possibilità di esprimere la propria individualità, è un grande villaggio: ci sono testi sognanti, liberi, arrabbiati. Avevamo già in mente questo progetto nel 2020 ma poi è arrivato il Covid, questa adesione così massiccia è figlia del desiderio delle persone di ritrovarsi».

Il Festival De André è uno dei 92 progetti sostenuti con 3,5 milioni di euro dal bando: “CAPITALE DELLA CULTURA 2023 Fondazione Cariplo e le Fondazioni delle Comunità Bergamasca e Bresciana insieme per il territorio”.

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