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Under 40 in affitto: per il 41% cresce l’interesse per l’abitare collaborativo

Fondazione G. Feltrinelli pubblica i risultati della ricerca Abitare Fluido con il rapporto Collaborare e abitare. Il diritto alla casa nelle metropoli per le nuove generazioni”, realizzato con il supporto di Fondazione Cariplo a cura di Silvia Cafora (Politecnico di Torino). Il rapporto è stato presentato il 23 maggio presso la sede dell'Ordine degli Architetti PPC a Milano ed è in programma un altro evento previsto il 30 maggio presso Urban Lab a Torino.

Il rapporto: target e dati di sintesi

La ricerca ha coinvolto per la prima volta in tutt’Italia circa circa 500 giovani – il 62% donne e il 38% uomini, per l’86% nati in Italia da famiglie italiane - in affitto e di età compresa tra i 23 e i 40 anni. È stata realizzata con l’obiettivo di esplorarne l’attuale situazione abitativa e le eventuali cause di disagio e insoddisfazione da essa derivanti. L’indagine ha consentito, infatti, di valutare il ruolo giocato dal lavoro nella scelta del luogo in cui vivere, di indagare l’immaginario dei giovani relativamente alla casa e l’importanza attribuita alla presenza e alla qualità di specifiche caratteristiche, misurando il loro grado di interesse verso modelli abitativi alternativi, basati su coabitazione, condivisione degli spazi e collaborazione tra le persone.

Il rapporto, in primis, evidenzia come il trend di mobilità giovanile in Italia sia crescente: aumenta la maggioranza di soggetti che preferiscono vivere in affitto anziché possedere la casa, soprattutto a causa della precarietà economica e lavorativa che incide nella scelta di affitto per il 42%. Fino a pochi decenni fa le persone abitavano una o due case in tutta la vita, quella della famiglia di origine e quella della famiglia di “destinazione”; oggi pensare che si possa cambiare modo di abitare in relazione alle diverse fasi della vita non è più così eccezionale. Il curriculum abitativo di ognuno di noi si sta infatti ampliando e dirigendo verso modelli di “abitare fluido”: la ricerca evidenzia come il 50% degli intervistati abbia cambiato la città di residenza negli ultimi dieci anni, il 70% almeno una volta nella vita. Il 41%, dei giovani, oggi, guarda con interesse modalità abitative collaborative; il 32% valuterebbe la possibilità di vivere in una casa in affitto con un progetto collaborativo mentre il 38% in una casa di proprietà con un progetto collaborativo.

La ricerca consente a tutti gli addetti del settore di indagare quali siano i nuovi modi di abitare e le aspettative delle giovani generazioni, per individuare nuove prospettive attraverso le quali riconsiderare il tema “casa” anche alla luce dei bisogni insoddisfatti: il 40% dei giovani non sono soddisfatti gli impianti, il 37% dell’arredamento e dalla luminosità, mentre il 30% trova inadeguata la suddivisione degli spazi.
In generale, il 62% degli intervistati ritiene che l’abitazione in cui vive non sia adatta allo studio e al lavoro da casa.

L’indagine è stata rivolta direttamente ai giovani attraverso un questionario, somministrato nelle principali città italiane, e due workshop progettuali, svolti uno a Torino e uno a Milano. La survey ha tracciato la condizione attuale nonché evidenziato un mutamento nelle esigenze abitative giovanili. I workshop hanno, invece, consentito di delineare le caratteristiche di una “casa ideale” che per molti giovani non è più un'entità statica, ma un progetto flessibile capace di adattarsi alle diverse fasi ed esigenze della vita.

La pubblicazione ha fatto emergere in particolare l’opportunità di un abitare esteso, fluido, che prevede la possibilità di vivere in maniera flessibile in un sistema composto da più abitazioni, in contesti urbani e non. Un modello che risponde alle esigenze di una società sempre più complessa e variegata, che mette al centro la socialità e il senso di comunità.


L’indagine è stata promossa e sostenuta da Fondazione Cariplo, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Fondazione Housing Sociale, Confindustria Assoimmobiliare, Fondazione dell'Ordine degli Architetti Milano, Spazio Aperto Servizi Cooperativa Sociale ONLUS e in collaborazione con Ordine Architetti Torino, Ordine Architetti Milano, Future Urban Legacy Lab - Politecnico di Torino, Fondazione Impact Housing, Torino Urban Lab, e coordinata da Silvia Cafora.

Il comitato scientifico è composto da Tommaso Vitale (Dean Urban School Science Po, Comitato Scientifico Fondazione G. Feltrinelli), Silvia Cafora (Politecnico di Torino), Giordana Ferri (Direttrice Esecutiva Fondazione Housing Sociale), Loris Servillo (Politecnico di Torino).