Neurosviluppo, salute mentale e benessere psicologico di bambini e adolescenti in Lombardia 2015-2022 - Quaderno 48
Il Quaderno ha lo scopo di descrivere, attraverso l’analisi degli accessi degli utenti ai servizi sanitari in Lombardia avvenuti prima, durante e dopo la pandemia, le caratteristiche e l’andamento nel tempo dei disturbi neuropsi- chici (neurologici e psichiatrici) che hanno coinvolto bambini e adolescenti ed in particolar modo l’andamento della continuità di cura tra diversi servizi e nei comportamenti suicidari.
È stato osservato un incremento degli utenti in tutti i servizi analizzati (ambulatoriale, ricovero, pronto soccorso – PS, farmaceutica, residenzialità terapeutica), iniziato molto prima della pandemia, così come un progressivo aumento della complessità delle situazioni trattate, evidenziato ad esempio dall’incremento degli accessi al PS di casi gravi, dall’aumento delle giornate di degenza ospedaliera e degli utenti con percorsi psicofarmacologici o residenziali terapeutici.
Nonostante tutta la sanità sia stata meno accessibile nel 2020 per la gestione Covid, la riduzione degli accessi di utenti con disturbi neuropsichici è stata meno marcata dell’atteso grazie ad alcuni interventi mirati, mentre in epoca post pandemica si è osservato un marcato aumento degli accessi per il genere femminile, in preadolescenza e adolescenza e per i disturbi psichiatrici con il contemporaneo aumento della complessità delle situazioni trattate. Gravando su un sistema già sofferente e in saturazione, tale aumento ha determinato lo ‘spostamento’ in contesti di minore appropriatezza o fuori dal sistema sanitario pubblico di una parte della popolazione. In particolare, sono diminuite le risposte per le persone di genere maschile, nei primi anni di vita e con disturbi più lievi, neuro- logici o del linguaggio e apprendimento, con possibili conseguenze sulla precocità delle diagnosi e degli inter- venti e conseguentemente sulla prognosi nel lungo periodo. Si sono evidenziate inoltre importanti criticità nella continuità di cura tra ospedale e territorio, perfino per situazioni a rischio di vita quali i comportamenti autolesivi e suicidari, e rilevanti disomogeneità nel territorio regionale.