Anna e Willy: tornare a scuola con la pet-therapy
Anna ha 14 anni, frequenta l’ultimo anno delle medie: è molto brava a scuola, è curiosa e ama leggere. Ha qualche amica, ma non troppe: non le piace tanto stare in gruppi numerosi, preferisce poche relazioni più profonde. Con il passare del tempo, però, Anna si chiude sempre di più: le uscite con le amiche diventano più rare, stare dietro al ritmo della scuola e ai suoi risultati abituali, in media molto alti, diventa sempre più difficile; anche uscire di casa diventa una sfida, e a volte è quasi insopportabile. A un certo punto Anna comincia a soffrire di attacchi d’ansia e della cosiddetta “fobia scolare”, un disturbo che riguarda fino al 5% dei bambini e adolescenti in età scolastica, in particolare nelle fasi di passaggio da una scuola a un’altra in corrispondenza con le fasi di cambiamento evolutivo[1].
Per chi ne soffre, ansia, malessere fisico e una forte angoscia possono comparire già dalla sera prima di andare scuola, disturbare il sonno, rendere difficile uscire di casa, e ancora di più entrare e/o rimanere in classe. A questa fase può seguire un graduale allontanamento dall’intero mondo sociale, con abbandono delle relazioni di amicizia e di altri contatti[2]: nei casi più gravi le mura della stanza diventano il simbolo fisico di barriere molto più profonde con il mondo esterno, a livello sociale e affettivo.
Dalle stime più aggiornate, questa forma di disagio interessa 50.000 adolescenti in Italia e si è aggravata a partire dal lockdown. In prima linea spesso si trovano le Unità Operativa Neuropsichiatria Psicologia Infanzia Adolescenza (UONPIA), servizi territoriali dove bambini, adolescenti e famiglie possono trovare medici e psicologi per ricevere un aiuto, senza dover arrivare a recarsi in ospedale o a un ricovero.
Le UONPIA dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale “Santi Paolo e Carlo”, Milano, riscontrano che circa il 20% dei ragazzi seguiti ogni anno presenta condizioni di ritiro sociale a diversi livelli di gravità, tutti con interruzione o discontinuità del percorso scolastico.
Volendo provare a dare una risposta a questa situazione è nato ReSTARS, progetto - sostenuto dal Bando Attenta-mente di Fondazione Cariplo - che promuove l’integrazione dell’intervento di neuropsichiatri e psicoterapeuti con interventi educativi, di pet-therapy e laboratori in piccoli gruppi, per accompagnare i ragazzi nel loro rientro a casa dopo un ricovero, fare insieme dei passi per uscire di casa e, perché no, riallacciare delle relazioni con altri ragazzi/e della stessa età.
Eventi stressanti, verificatisi in famiglia, a scuola o in altri contesti, possono predisporre o contribuire a scatenare questa forma di ritiro. È quello che succede ad Anna: dopo aver sofferto un dramma familiare, poco a poco si chiude in sé stessa. A un certo punto, si rifiuta di andare a scuola. È allora che sua mamma decide di accompagnarla all’UONPIA, dove può incontrare una neuropsichiatra infantile e una psicologa che cominciano a seguirla e a costruire con lei e la sua famiglia un percorso per riallacciare i contatti con il mondo esterno.
All’inizio dell’anno Anna viene segnalata per la Pet Therapy, una “terapia” che integra altri percorsi di cura già in corso attraverso la presenza di personale specializzato e di un “amico animale”, nel suo caso Willy, un simpatico cagnolino bianco e nero. La relazione con Willy diventa un canale di apertura e di comunicazione emotiva e relazionale, stimolandola a diventare protagonista nella relazione con il cucciolo.
È così che nasce l’avventura di Anna e Willy. Il primo incontro si svolge in casa: Anna non riesce a uscire, e la pet-terapista, Claudia, e il cagnolino entrano con delicatezza nel suo piccolo mondo, sempre più stretto e selettivo. L’incontro funziona: in un primo momento Anna è sorpresa, ma poi si lascia andare nella relazione con il cane: lo accarezza, ci gioca, aspetta che ritorni la settimana dopo. Quello è un giorno molto importante: infatti, proprio quella mattina Anna è tornata a scuola, per poche ore, ma è tornata.
La settimana dopo Anna aspetta Willy, e questa volta escono in un giardino vicino: lei comincia a parlare, raccontando come sono andati questi primi giorni di scuola, sempre poche ore, ma comunque un grande successo.
Gli incontri si fanno regolari, e ogni volta Anna esplora un posto nuovo, finché un giorno non telefona a Claudia: “Ciao Claudia! Mi dispiace, ma domani non posso venire, facciamo un’altra volta”. “Cos’è successo? Va tutto bene?” chiede Claudia, un po’ preoccupata. “Sì, sì, tutto bene” risponde Anna “è che domani vado in gita con la scuola!”.
E così Anna in pochi mesi, con l’aiuto dell’UONPIA, di Willy e la sua voglia di vivere, riesce a ritornare a scuola, e addirittura ad andare in gita con la sua classe! Dopo la gita parla con Claudia, e le fa un’altra richiesta: le piace molto fare gli incontri con Willy, ma le piacerebbe anche fare qualche attività con altri ragazzi della sua età. È così che nasce il primo intervento di pet-therapy di piccolo gruppo: Anna, Claudia e Willy incontrano un altro ragazzo, Simone, il suo cane, Tommy, e la sua pet-terapista, Federica. Per alcune settimane questa piccola comitiva continua a incontrarsi, esplorando il quartiere e coltivando con cura ogni nuova piccola gemma di relazione.
Alla fine della scuola Anna riesce a fare un altro passo importante: andare alla festa di fine anno. È la fine delle medie, la fine di un ciclo, e lei riesce ad esserci. Non solo, ma durante la festa conosce delle nuove amiche, con cui esce tuttora.
Adesso la scuola è finita, e Anna è riuscita a concluderla bene, a non perdere l’anno e ad essere carica e piena di speranza per l’inizio del liceo: è di nuovo la ragazza curiosa a cui piace studiare. Su proposta della sua dottoressa, ha accetto di iniziare ad andare a un Centro Diurno Giovanile, dove potrà continuare ad essere accompagnata nello studio e nel confronto con i suoi coetanei.
Il suo percorso di pet-therapy si è quindi concluso, con delle grandi vittore: Anna continuerà ad andare all’UONPIA, ma sta molto meglio, è piena di energia e ha un nuovo sogno, diventare un giorno psicologa per aiutare anche lei gli altri.
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Re.Stars è l’acronimo di Rete Territoriale per gli Adolescenti in Ritiro Sociale ed è il titolo del progetto di Terre des Hommes, insieme a Comunità Nuova, Il Girasole, Zero5 Coop Soc e le UONPIA dell’ASST Santi Paolo e Carlo, finanziato da Fondazione Cariplo. Partito a febbraio 2023, l’intervento intende contrastare il disagio sociale tra gli adolescenti attraverso un approccio multidisciplinare, innovativo e complementare all’intervento sanitario pubblico.