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A Milano il "Borgo Intergenerazionale" incrocia storie di anziani, giovani e mamme sole

BIG (Borgo Intergenerazionale Greco) è un progetto di rigenerazione urbana che ha recuperato la storica Cascina Conti di Greco con 25 minialloggi, spazi e servizi condivisi. Offre abitazioni di qualità a basso costo* per giovani, studenti e lavoratori, genitori singoli con bambini, anziani autonomi. BIG è anche un servizio innovativo di accoglienza che facilita la collaborazione tra persone di diversa età, con bisogni differenti in relazione con il quartiere e la città. I giovani sono chiamati a “donare” 10 ore di volontariato per realizzare azioni di mutuo aiuto interno alla struttura di BiG e/o azioni di volontariato civico in collaborazione con le realtà del quartiere di Greco. ABCittà società cooperativa sociale è il gestore sociale di BiG e, grazie a una equipe multidisciplinare, si occupa del servizio residenziale, dell’accompagnamento sociale e della facilitazione all’intergenerazionalità.

BIG è un progetto sostenuto con 315.000 euro da Fondazione Cariplo nel bando Housing Sociale per persone fragili (bando senza scadenza), un bando nato dalla consapevolezza che la casa e l’abitare sono dimensioni fondamentali per la qualità della vita di ognuno di noi e lo sono ancora di più per le persone che affrontano una particolare fragilità, come chi sta cercando di riconquistare una piena autonomia (per esempio dopo percorsi di accoglienza protetti o partendo da condizioni di forte marginalità), chi vuole sperimentare le proprie possibilità di vita indipendente, o chi invece sta perdendo progressivamente la propria autosufficienza (una quota crescente di persone anziane) o ancora chi ha un’esigenza alloggiativa temporanea e vincoli di reddito). Attraverso questo Bando Fondazione Cariplo sceglie quindi di sostenere, con contributi a fondo perduto, l’avvio di nuovi interventi di abitare sociale, promossi da soggetti non-profit, capaci di rivolgersi in modo mirato alle categorie sociali più bisognose e di mobilitare e catalizzare risorse locali altrimenti non disponibili.

 

Le storie

Giacomo Galimberti, 25 anni: BIG mi ha permesso di sperimentare

"Sono arrivato a Big inizialmente spinto solo dal desiderio di iniziare a vivere da solo. Ero in una fase della vita in cui stavo cercando di capire che cosa volevo fare: avevo appena lasciato la facoltà di fisica e con i miei piccoli lavoretti non avrei mai potuto pagarmi un affitto a prezzi di mercato. Ho fatto il colloquio con i gestori di BIG in una giornata di sole, il contesto mi è piaciuto subito e nell’appartamento c’erano già i mobili, era perfetto per me: non avrei potuto nemmeno immaginare che per 600 euro comprensivi di elettricità e riscaldamento esistesse a Milano un appartamento così bello. Tre giorni dopo all’accettazione della domanda ero qui.

La dimensione dell’abitare solidale è stata una scoperta successiva che si è incastrata perfettamente non solo con i miei interessi, ero sempre stato scout e mi piaceva l’idea di condividere il mio tempo, ma anche con l’evoluzione del mio percorso. Anzi diciamo che è grazie a BIG che ho potuto prendere la seconda maturità in una scuola tecnica che era necessaria per accedere ai bandi come tecnico meccanico, il lavoro che nel frattempo ho scoperto di voler fare. Perché BIG da una parte mi ha garantito una tranquillità economica, dall’altra ha messo in moto tante cose dentro di me. Ho fatto un corso in una ciclofficina nel quartiere e adesso, nelle mie ore di volontariato, gestisco un laboratorio in cui insegno a riparare le bici agli abitanti di BIG ma anche del quartiere e lavoro anche alcune ore a settimana in un’azienda che produce biciclette. Quello che mi piace nel modo in cui è costruito il progetto di volontariato è che non è calato dall’alto ma affine agli interessi e alle passioni di ognuno di noi, immaginato insieme a noi.  

Tra un paio di mesi, se tutto va bene, dovrei iniziare a lavorare in un laboratorio di ricerca sui magneti superconduttori per acceleratori di particelle e per detector. A quel punto, se avrò la garanzia di uno stipendio fisso, lascerò il posto a chi ne ha bisogno. Ma BIG sarà sempre una tappa fondamentale della mia vita perché mi ha permesso di sperimentare, di individuare nuovi obiettivi e trovare il mio centro in un percorso di studi non lineare."

Viktory Oduagbon, 22 anni: BIG mi ha dato una famiglia

"Abito a Big dall’anno scorso insieme a Sonia, la mia bambina, veniamo da una comunità per madri e bambini. Sonia è nata a Milano cinque anni fa, pochi mesi dopo al mio arrivo in Italia dalla Nigeria. Sono sbarcata in Sicilia a 16 anni e dopo qualche mese ho provato a raggiungere la Francia, ma la polizia di frontiera ci ha sorpresi poco dopo il confine e rispediti in Italia, a piedi, dormendo per terra nei boschi, ed ero già incinta in quel momento.

In comunità mi hanno aiutato tanto con la bambina, ma c’erano regole rigide e non potevo scegliere né che cosa mangiare, né i nostri orari e molte altre cose. Quando le educatrici hanno visto che ero capace di occuparmi di me stessa e della mia bambina mi hanno proposto di venire a BIG. Ero così felice quando ho visto questo posto: il nostro bellissimo appartamento ma anche tutte le persone che ci sono qui. Siamo sei mamme e sei bambini e tutti sono sempre pronti a darci una mano quando abbiamo bisogno. E bisogno c’è perché io ora lavoro in una pizzeria e capitano spesso turni al di fuori dell’orario dell’asilo di Sonia. Ho trovato una famiglia, quella che mi manca perché ho lasciato la mia in Nigeria: cuciniamo e mangiamo insieme, trascorriamo il tempo insieme e insieme ai nostri figli. Qui quando ti manca qualcosa basta camminare dal civico 1 al 20 e l’hai trovata! Un uovo, una medicina, o un’amica con cui ascoltare un po’ di musica. Non sei mai sola.

Ho chiesto ai servizi di concedermi altri sei mesi a BIG perché ho fatto richiesta per una casa popolare e sono in attesa dell’assegnazione. Mi dispiacerà moltissimo andare via ma mi sento molto più forte e autonoma ora."

Rossella Bosetti, 65 anni: A BIG ho potuto ricominciare

"Un anno fa sono tornata in Italia dopo un’esperienza all’estero naufragata. Ero partita con il mio compagno di allora per il Sudamerica per iniziare insieme un’avventura imprenditoriale che non ha funzionato. Mi sono ritrovata a Milano senza un lavoro, senza una pensione, senza una casa. Le relazioni con i miei figli e con mia madre non erano facili, andavano ricostruite dopo due anni di assenza e io e il mio compagno ci eravamo lasciati. La città mi sembrava ostile e i prezzi non erano alla mia portata: volevo andare a vivere in campagna, stavo pensando a un eco villaggio perché mi piaceva l’idea della comunità quando mi sono imbattuta in BIG. Mi è sembrata subito un’oasi a cavallo tra la metropoli e la natura, l’appartamento era bellissimo, nuovo di pacca, con le travi a vista e mi sono subito innamorata anche del progetto.

Ero la più giovane del gruppo degli “anziani” ma ci siamo quasi subito integrati. Con le mamme anche si è creata subito una relazione, ci è venuto subito spontaneo dare una mano, non abbiamo nessun obbligo in questo senso perché agli abitanti over 65 anni non sono richieste le ore di volontariato, ma ci piaceva l’idea di metterci a disposizione. Adesso abbiamo un gruppo Whatsapp mamme-anziani-giovani che si chiama “BIG Mamas” per organizzare gli aiuti che si sono anche un po’ strutturati col tempo. Non facciamo solo babysitteraggio ma anche laboratori, gite. Nel frattempo mia mamma che viveva da sola a 90 anni è stata male, a BIG c’era ancora un appartamento libero e sono riuscita a farla venire qui. Mi conforta molto averla vicina e avere vicino tutte le persone del gruppo over.

BIG ha fatto succedere anche un’altra cosa: frequentavo “L’Alveare che dice sì”, il mercatino che si teneva qui e quest’estate mi è stato proposto di occuparmi della gestione. Quindi adesso ho anche un lavoro e posso mantenermi. Nel mio appartamento ho portato anche qualche mobile che testimonia gli altri pezzi della mia vita, qualcuno c’era, qualcuno l’ho comprato e mi parla di questa nuova fase che mi ha dato molta speranza perché non pensavo che a 65 anni avrei potuto ricominciare."

 

* La retta è diversificata in basa alla tipologia di alloggio/target e comprende sia vitto che alloggio (tranne per la ricettività temporanea):

• alloggi per l’autonomia dedicati ai nuclei familiari (madre/padre con minore) retta fissata a €82,89/giorno, a carico dell’ente inviante con una compartecipazione del nucleo in base all’ISEE (gratuito per ISEE fino a €17.000), come da delibera di Giunta Comunale n. 1314 del 28/07/2017;

• alloggi per l’autonomia residua per persone anziane retta fissata in €20 al giorno a carico dell’ente inviante con riferimento al Decreto di Giunta Regionale 8/11497 del 17 marzo 2010;

• alloggi per la ricettività temporanea, retta fissata in €15 a notte e €250 al mese per un posto nel bilocale (stanza doppia) e € 35 a notte e €350 al mese per il monolocale. Il costo è totalmente a carico dell’ospite, come da Delibera del Consiglio Comunale 42/2010.