Il progetto Camfeed: galline nell'economia circolare
Migliorare la qualità di vita delle galline e arricchire la loro alimentazione per avere uova più sane. Ma non solo: dare una mano ai più bisognosi. Questa la sintesi del progetto CAMFEED, sostenuto da Fondazione Cariplo nell’ambito della area Ricerca Scientifica. Un progetto eccellente che ha dato ottimi risultati. Un primo test su 240 galline alimentate con un’erba ricca di Omega 3. Le uova prodotte, di qualità migliore e più sane per la nostra alimentazione, sono state donate al Banco alimentare per provvedere ai bisogni delle persone più bisognose.
L'erba che arriva dalla preistoria
Il progetto prevede l’utilizzo di Camelina sativa, una pianta che produce semi ricchi in omega-3 ed antiossidanti, per alimentare galline ovaiole e polli da carne. L’aggiunta di omega-3 ed antiossidanti (vitamina E, polifenoli), alla normale dieta delle galline, ha determinato un notevole aumento di composti antiossidanti ed il contenuto in omega-3 nelle uova è aumentato di circa 4 volte rispetto alle uova ottenute da galline alimentate senza l’aggiunta di panello di camelina. La camelina ha un seme ricco in olio composto principalmente da omega-3 e proteine. In questi ultimi anni, in cui il fabbisogno in proteine e oli è notevolmente aumentato e si chiede all’agricoltura di coltivare in maniera più sostenibile, l’interesse per questa coltura è rinato.
Il test su 240 galline
Quattro gruppi di ricerca lombardi, l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria (IBBA-CNR), l’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (ISPA-CNR), il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (ESP-UNIMI) e il Dipartimento di Medicina Veterinaria (DIMEVET-UNIMI), da inizio ottobre 2017 stanno conducendo una prova zootecnica, che prevede l’alimentazione di 240 galline con panello proveniente dalla spremitura dei semi di una camelina a ridotto contenuto di glucosinolati. Le galline vengono monitorate quotidianamente per il livello di produzione (uova e consumo di alimento) e periodicamente per il livello di benessere, valutato secondo il protocollo Welfare Quality®.
Un esempio di economia circolare
Infine, nell'ambito del progetto di ricerca, si è concretizzata una bella e socialmente utile iniziativa. La produzione di circa 200 uova al giorno, le galline a fine carriera e la carne prodotta sono stati donati al Banco Alimentare della Lombardia e destinate ad una mensa che eroga 1500 pasti al giorno ai più bisognosi. Un bel valore aggiunto al lavoro del team CAMFEED.
Fondazione Cariplo, considerata la rilevanza che il tema dell’economia circolare ha acquisito a livello globale, dal 2018 sostiene la ricerca dedicata a questo ambito supportando progetti di ricerca altamente multidisciplinari e con forti ricadute applicative, nel breve medio termine, a livello nazionale e internazionale. Qualche numero: sono stati sostenuti 12 progetti nel 2018 e 12 nel 2019 per un importo totale pari a 6.850.000 euro
Anche l’area Ambiente della Fondazione si occupa di economia circolare: attualmente è infatti attivo il bando “Plastic challenge, sfida alle plastiche monouso” che, durante la prima edizione (2019), ha sostenuto 13 progetti finalizzati alla prevenzione e riduzione del consumo di prodotti e imballaggi in plastica monouso, stimolando soprattutto il cambiamento dei modelli di offerta e consumo di prodotti e servizi. Il termine per la presentazione delle proposte progettuali scadrà il 12 giugno 2020.
I risultati della best practice
Il progetto CAMFEED, durato tre anni, è stata l’occasione per creare una sinergia tra ricerca e sociale infatti, nel corso del progetto, sono state donate a Banco Alimentare Lombardia circa 34000 uova, 240 galline e 350 polli per venire incontro alle esigenze dei più bisognosi: un caso esemplare di come la ricerca possa incrociare la solidarietà in un percorso virtuoso di economia circolare.
Si tratta di un’iniziativa che rappresenta una best practice perché unisce le progettualità di diverse organizzazioni come Banco Alimentare della Lombardia, Università Statale di Milano, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Fondazione Cariplo. Un’iniziativa che potrebbe essere replicabile in altri casi di ricerca nell'agroalimentare, che dimostra che si può generare un impatto sociale molto concreto, promuovendo un nuovo approccio culturale.