La mostra sui borghi colpiti dal sisma
Intervista a Fabio Marafatto, Presidente del Concilio Europeo dell’Arte, l’ente organizzatore della mostra sostenuta da Fondazione Cariplo, nella cui sede si svolgerà l’evento “Borghi un patrimonio da preservare e riattivare" (QUI per registrarsi)
“Borghi, un patrimonio da preservare e riattivare” è il titolo del simposio curato da Fondazione Cariplo nell’ambito del palinsesto di incontri di approfondimento della mostra “Borghi of Italy”, l’inedita esposizione dedicata alla rivitalizzazione dei borghi italiani promossa dal Concilio Europeo dell’Arte quale evento collaterale della 16a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. La mostra veneziana, allestita negli scenografici spazi dell’InParadiso Art Gallery - la storica sede del Concilio Europeo dell’Arte collocata ai piedi dei giardini della Biennale – è dedicata ai borghi colpiti dal terremoto e si traduce in una carrellata di scatti fotografici d’autore intervallati da installazioni d’arte contemporanea, anche interattive, come l’opera che rievoca, al tatto, il boato delle scosse.
Un percorso espositivo che racconta un’Italia sotto le macerie, un’Italia ferita, ma che resiste, che non vuole scomparire ma rinascere. .
La mostra affronta il caso di 5 borghi italiani colpiti da eventi sismici a partire dagli anni ‘70: Venzone (Terremoto in Friuli Venezia Giulia, 1976), San Felice Sul Panaro (Terremoto in Emilia Romagna, 2012), Auletta (Terremoto in Irpinia, 1980), Amatrice (Terremoto in Centro Italia, 2016) e Civita di Bagnoregio (Terremoto in Centro Italia, 2016). Ognuna di queste case histories, sotto la curatela di professori e ricercatori delle Università Alma Mater di Bologna e Università IUAV di Venezia, fa emergere le diverse modalità con cui sono state affrontate le tragiche conseguenze del sisma: la reazione delle popolazioni colpite, i danni al patrimonio, le questioni riguardanti il recupero, il restauro, la ricostruzione. Infine, l’importante tema della “resilienza”: la sola messa in sicurezza dei luoghi e la loro ricostruzione non è sufficiente; è altresì necessario stimolare la ripresa economica dell’intero territorio, investendo costantemente in tutti i settori (produttivo, turistico, etc,)
In questo contesto, si inserisce il progetto CEA - “BorgoAlive!”, che raccoglie ed espone al pubblico le più accreditate best practices per attivare il concetto di “rivitalizzazione sostenibile” e fare una proposta concreta di residenzialità di un borgo e del suo territorio. Il Concilio Europeo dell’Arte e l’artista Marco Guglielmi hanno poi tradotto i temi affrontati dal progetto in una serie di opere site - specific che si sviluppano all’interno degli spazi espositivi della In Paradiso Art Gallery.
Ne parliamo con Fabio Marafatto, Presidente del Concilio Europeo dell’Arte.
Da dove nasce l’idea della mostra?
Il 2017 è stato dichiarato “Anno dei Borghi” da parte del MiBAC e, in linea con il manifesto Freespace delle curatrici della 16a Mostra Internazionale di Architettura - La Biennale di Venezia, il Concilio Europeo dell’Arte promuove un progetto incentrato sulla rivitalizzazione dei Borghi italiani, considerati cuore e simbolo dell’Italia non solo a livello umano, ma anche storico e culturale. L’idea del progetto è dunque quella di concentrarsi sui luoghi più caratteristici d’Italia: i Borghi e la loro rivitalizzazione. L’Italia è il paese con la più alta densità di eccellenze artistiche al mondo grazie anche alla connessione tra biodiversità territoriale e patrimonio storico - artistico e umano, connubio che si concretizza proprio nei Borghi. Gli eventi naturali avvenuti sul territorio nazionale e i fattori economici globali stanno intaccando la vivibilità di questi luoghi con il loro conseguente spopolamento. La salvaguardia e l’adozione di misure concrete di gestione del rischio sismico, come la rivitalizzazione economica e sostenibile del territorio, risultano essere elementi fondamentali per contrastare questi fenomeni di perdita della residenzialità.
Quali obiettivi vi siete posti quando avete immaginato questa esposizione?
Obiettivo primo dell’evento collaterale “BORGHI OF ITALY - NO(F)EARTHQUAKE” è quello di sensibilizzare la società sul tema del “conservare in sicurezza” i borghi del nostro Paese, in cui coloro che li vivono - e che li vivranno - possano sentirsi “liberi” dalla paura del terremoto, di vivere o di tornare ad abitare in questi che sono considerati - anche nell’immaginario internazionale - i luoghi più caratteristici d’Italia. Obiettivo secondo è la “resilienza”: il ritorno dunque ad un Borgo vivo (“BorgoAlive!”) che riguarda non solo quello colpito da eventi sismici, ma tutti i borghi italiani.
Perché in contemporanea con la 16a Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia?
La Biennale di Venezia è uno dei migliori veicoli internazionali per condividere, promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica.
Il Concilio Europeo dell’Arte ha come mission lo sviluppo di una maggiore sensibilità verso tutte le forme artistiche che attraverso le linee e i colori ricercano la connessione tra bellezza e opera d’arte. Quale nesso tra l’arte, l’Italia del terremoto e l’Italia abbandonata delle aree interne?
Il Concilio Europeo dell’Arte ricerca, promuove e sostiene la sperimentazione di progetti culturali in un continuo dialogo tra la bellezza e l’opera d’arte. A tal proposito, ed in questo particolare progetto, il Concilio ritrova nel Borgo e nelle sue differenti linee e colori, la massima espressione dell’unione tra bellezza e opera d’arte. Il Concilio Europeo dell’Arte - in quanto istituzione culturale - sente il dovere di far conoscere, preservare e proteggere il patrimonio artistico e culturale italiano e di sensibilizzare la società sul tema della conservazione in sicurezza di determinati territori.
Al termine del percorso espositivo, c’è la sezione dedicata alle best practices? Di cosa si tratta?
Le Best Practices presentate al termine del percorso espositivo e del progetto “BorgoAlive!”, consistono in proposte concrete per attivare la “rivitalizzazione sostenibile” di un borgo e del territorio circostante. Queste buone pratiche intendono essere anche punti fermi per raggiungere una vera e propria, nonché duratura, esperienza di residenzialità.
Tre ragioni per visitare la mostra
- Rendere viva la memoria dei fatti accaduti presto dimenticati dalla pubblica opinione;
- Essere partecipi di un progetto di rivitalizzazione dei Borghi abbandonati, o in via di abbandono, attraverso la condivisione delle idee e il dialogo con le istituzioni già attive nel progetto.
- Gli spazi espositivi della InParadiso Art Gallery ospitano anche le opere site - specific dell’artista Marco Guglielmi Reimmortal. Una delle installazioni presenti è un tronco d’albero appositamente progettato per misurare il grado di Energia liberata all’interno di un borgo dall’attuazione delle buone pratiche descritte nel progetto CEA “BorgoAlive!”.
I temi del percorso espositivo, nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e in occasione di una Biennale che affronta nel manifesto Freespace anche gli aspetti della prevenzione, gestione e messa in sicurezza in chiave antisismica del patrimonio storico e monumentale d’Italia” sostiene Cristina Chiavarino Direttore dell’Area Arte e Cultura di Fondazione Cariplo “sono particolarmente cari alla Fondazione, che oltre a sostenere il progetto della mostra, coglie l’opportunità di raccontarsi, presentando al pubblico la propria esperienza sul territorio lombardo rispetto alla conservazione programmata e alla valorizzazione del Patrimonio”. Il simposio curato da Fondazione Cariplo è una magnifica opportunità per visitare questa esposizione che mantiene viva l’attenzione sulla fragilità e sull’unicità del nostro Patrimonio.