Il Borgo di Bienno
Il 28 settembre, negli spazi di InParadiso Art Gallery, Fondazione Cariplo, presenta il simposio dedicato al Patrimonio Culturale e alle Aree Interne. L’appuntamento è inserito nel palinsesto di incontri promossi dal Concilio Europeo dell’Arte nell’ambito del progetto Borghi of Italy – #NO(F)EARTHQUAKE, iniziativa collaterale alla 16ˆ Biennale di Architettura di Venezia.
Ci avviciniamo all’appuntamento anticipando alcuni dei temi trattati nella giornata, che vuole essere l’occasione per Fondazione Cariplo di condividere la propria visione per la cura, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e per la riattivazione delle aree marginali.
Sul fronte della conservazione del Patrimonio Culturale, una delle sessioni in programma è relativa alle buone pratiche di prevenzione e valorizzazione del patrimonio culturale e prevede la presentazione di case history realizzate in alcuni borghi lombardi.
Sergio Cotti Piccinelli e Giorgio Azzoni Distretto Culturale di Valle Camonica, intervengono ai lavori della giornata portando in esame il caso del borgo di Bienno:
Il restauro puntuale di un’antica casa nel centro storico di Bienno, ricoperta dalla fuliggine di un incendio: vengono alla luce delicati elementi architettonici, affreschi, preziose tavolette lignee che ridanno identità storica all’edificio, e forza propulsiva alla sua nuova funzione di casa per gli artisti.
Il borgo rinascimentale di Bienno, uno dei borghi più belli d’Italia, si propone dunque come spazio aperto alla creatività di artigiani ed artisti: ogni anno si sperimentano percorsi e linguaggi inediti che contaminano le più antiche tradizioni locali della lavorazione del ferro e della pietra. Tutto il paese si apre a questa prospettiva, e viene coinvolto nel progetto del “borgo degli artisti”.
Siamo in Valle Camonica: una grande vallata alpina nel cuore delle Alpi, che ospita il più grande bacino europeo di arte rupestre, primo sito UNESCO italiano. Grazie a un progetto di Fondazione Cariplo, la Valle Camonica si trasforma nel primo Distretto Culturale lombardo: ora, dopo quasi dieci anni di lavoro e di sperimentazioni, il territorio ha acquisito la consapevolezza di tutte le sue potenzialità, artistiche, artigianali, turistiche.
Gli interventi operati in Valle Camonica hanno permesso di rafforzare ed aprire le reti locali, di immettere in esse contenuti più innovativi, in grado di operare trasformazioni significative del contesto culturale e sociale, aprendo nuove visioni, nuove opportunità e prospettive di sviluppo per quella che viene chiamata da tutti “la Valle dei Segni”.
Ora il percorso di restart si concentra sulla costruzione dell’architettura di una nuova governance del settore culturale, con l’obiettivo di coinvolgere, in un progetto socialmente condiviso, importanti settori dell’economia privata e tradizionale, chiudendo il ciclo di una sperimentazione che ha cambiato il territorio