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In viaggio con il tempo

Il lunedì è il giorno di chiusura del Museo della Scienza e della Tecnologia: nei corridoi c’è un silenzio rarefatto, quasi sacro. In silenzio sono al lavoro i restauratori in un laboratorio che è un luogo che non assomiglia a nessun altro, a metà tra un avveniristico polo di scienza e il retrobottega di un corniciaio: camici bianchi, provette, barattoli di colore, taniche di liquidi trasparenti, piccoli forni, macchine misteriose. Osservare le fasi di restauro di un’opera è assistere a un privilegio che mette in scena la personificazione della pazienza con la celebrazione della bellezza. 

Le due tele schiodate dalle cornici dalle mani gentili dei restauratori sono “Lo studio dell’astronomo” e “Lo studio dell’alchimista” di un pittore veneziano del diciottesimo secolo. Nel viaggio dalla loro casa, il seicentesco Palazzo Confalonieri, sede del Centro Congressi Fondazione Cariplo, al Palazzo Ducale di Mantova hanno fatto una sosta qui, che è durata più delle attese: «Sembrava solo un problema legato ai motivi vegetali ornamentali delle cornici, ma poi ci siamo accorti che le parti del colore si distaccavano. E anche i telai erano danneggiati» racconta uno dei restauratori. Un intervento che ha richiesto due mesi di lavoro interrotto: «Abbiamo sostituito i telai danneggiati con telai nuovi per ridare tensione e poi siamo intervenuti nel consolidamento del colore: quello che si solleva viene stabilizzato e fissato alla tela per non farlo distaccare. Poi si procede con le emulsioni che permettono di togliere i residui di sporco».

In questo angolo di pace, con le finestre che si affacciano sui tetti di Milano, dove i misteri degli alchimisti sembrano essersi tramandati nelle macchine magiche che lo abitano, scopriamo che il mestiere del restauratore non è mai un’azione contro il tempo: «Il deposito è sempre un’interferenza ma la patina dorata che il quadro ha acquisito deve essere conservata. Riportarlo al suo originario splendore” è una frase senza senso perché l’opera ha la sua storia che impone di conservare i materiali costitutivi originari eliminando i fenomeni di deterioramento rispettando l’equilibrio che l’opera acquisisce con il passare degli anni, la sua identità. Dobbiamo tutelare il segno della sua storia». Perché con i quadri dell’alchimista e dell’astronomo, da Milano a Mantova e in tutti i luoghi in cui chi se ne prende cura li porterà, viaggia anche il tempo.

La Fondazione Cariplo detiene un’importante Collezione d’arte (766 dipinti, 118 sculture, 53 oggetti). Nel 2018, anno europeo del patrimonio culturale, ha promosso ‘Open’ , un tour di eventi espositivi, in collaborazione con le Fondazioni di Comunità, che ha reso accessibile l’arte a un pubblico ampio. Un’iniziativa che rientra nel progetto Artgate, dedicato alla valorizzazione della Collezione Fondazione Cariplo.

Le foto di questa gallery sono state scattate da Fedele, Antonio, Massimo, Dario e sono in mostra alle Gallerie d'Italia - Piazza Scala. Clicca qui per altre info > bit.ly/13storiedallastrada #riscatti

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