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Economia della musica

Una fotografia del sistema musica in Italia, che offra ad operatori, giornalisti o anche semplici appassionati e studiosi una visione d’insieme del mercato e un’analisi dei principali trend economici. E’ ciò che restituisce il Rapporto sull’Economia della Musica in Italia, realizzato da Fondazione Università IULM con il sostegno, tra gli altri, di Fondazione Cariplo (20.000 euro di contributo nel 2010).

La ricerca, diretta dal Prof. Luca Barbarico e giunta nel 2010 alla terza edizione, descrive il mercato della musica come una “filiera produttiva”, ossia come un processo volto alla realizzazione e diffusione di opere musicali grazie alla collaborazione sinergica di una molteplicità di soggetti (produttori e distributori di strumenti, compositori, autori, interpreti, esecutori, editori musicali, case discografiche, organizzatori di concerti…). Ad ogni stadio della filiera corrisponde un differente valore in termini monetari, che lo studio cerca di mettere in luce. Viene anche presentato un quadro del settore musicale riferito alla produzione di strumenti, alla discografia, ai diritti d’autore e ai diritti discografici in Italia e in alcuni dei principali paesi del mondo. Infine, si descrivono gli stadi della filiera a cui fanno riferimento i produttori e i distributori di strumenti, di musica stampata, la formazione musicale e l’elettronica di consumo (“grande settore”) e quelli relativi alle diverse modalità di fruizione della musica: radio, televisione, discoteche, pubblici esercizi, sincronizzazioni, musica dal vivo (“piccolo settore”).

Non si presta a queste rilevazioni quantitative la musica autoprodotta (come quella suonata in luoghi privati), che pur possedendo un valore sociale ed artistico, non genera di per sé ricchezza economica.

Il Rapporto di Ricerca 2010