#ambiente

Fertile come una comunità

La fine dell’estate regala melanzane lucide e cetrioli così saporiti che sembrano meloni bianchi. I soci di “Controcoltura”, che gestiscono questo pezzo di terra di 5000 mq tra la Martesana e i confini del Parco Agricolo Sud, sono orgogliosi di farli assaggiare ai visitatori. Nonostante l’afa e le zanzare, c’è un sacco di gente: chi zappa ancora e chi si rilassa all’ombra di una tettoia, al termine di una lunga giornata assolata. Ragazzi con il piercing, vecchine in grembiule fiorato, cani e bambini. Mido e Riccardo, che non hanno nemmeno 27 anni, raccontano come è successo che un’associazione di quattro ragazzi in nemmeno 4 anni adesso conta 142 persone: «Eravamo tre amici e ci piaceva coltivare, ma a disposizione avevamo solo un piccolo balcone. Un giorno ci siamo presentati all’assemblea degli orti dei pensionati e abbiamo chiesto se ci potevano affidare un appezzamento. Ci hanno accolto molto affettuosamente, ma la risposta è stata: “tornate tra 40 anni” perché il regolamento prevedeva che gli ortisti fossero pensionati. Il Comune però ha capito che c’era questa esigenza anche da parte dei giovani. Abbiamo partecipato a un bando pubblico per questo terreno di circa 5000 mq e abbiamo vinto». Nell’orto condiviso si decide insieme che cosa coltivare e ogni frutto della terra è di tutti. Il socio più giovane ha 8 anni, quella più anziana Mido e Riccardo non lo dicono “se no si arrabbia”.

«Coltiviamo solo cibo biologico sostenibile, sono banditi tutti i pesticidi chimici. Poi ci piace sperimentare, andiamo alla ricerca di tutte le varietà di ortaggi, anche quelle che stanno scomparendo e partecipiamo a scambi di semi». A ogni appuntamento si presentano in migliaia, incontri dove ognuno arriva con il suo prezioso sacchetto: chicchi di frumento toscano in cambio di carote bianche, cavolo lucano e melo trentino. I semi sono custoditi come gemme preziose ma non si vendono e non si comprano, si scambiano in un viaggio dentro e fuori la terra, attraverso il mondo e rigorosamente senza denaro. E poi ci sono i bambini, non solo quelli i figli dei soci, ma tutti quelli che abitano nel Comune: «Abbiamo inventato il progetto “Orto libera tutti”: andiamo nelle scuole d’infanzia del Comune a fare l’orto con i bambini. E gestiamo il centro estivo qui da noi, io credo sia molto importante avvicinare i bambini alla natura fin da piccoli, se uno impara a rispettarla fin da piccolo continuerà a farlo, e magari rispetterà di più anche gli esseri umani. E poi è anche grazie ai bambini se ora siamo 142, perché sono stati loro a portare i genitori». Il sabato è il momento del mercatino: «chi lavora nell’orto nella settimana porta via la sua cassetta, chi non è riuscito a venire lascia una piccola sottoscrizione per prenderla». Nell’equilibrio che salda la natura nel sole che si è intiepidito e filtra tra gli alberi, nel verde lucido dei cetrioli, nei cani che hanno smesso di abbaiare e ora sonnecchiano, Mido lancia una proposta che viene subito accolta da tutti: «Facciamo una grigliata?». 

Agroecologia in Martesana è un progetto sostenuto Fondazione Cariplo nell’ambito del Bando Comunità Resilienti che supporta iniziative per contrastare le criticità ambientali delle comunità più vulnerabili. Il bando ha permesso di attivare iniziative di cura del territorio, promozione del benessere e della salute delle comunità e valorizzazione delle risorse ambientali locali e delle produzioni sostenibili.

Le foto di questa gallery sono state scattate da Fedele, Massimo, Dario e sono in mostra alle Gallerie d'Italia - Piazza Scala. Clicca qui per altre info > bit.ly/13storiedallastrada #riscatti

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