Bando Attenta-mente: selezionati 34 progetti per il benessere psicologico dei minori
Destinati 5,2 milioni di euro, oltre il doppio della dotazione iniziale di 2,5 milioni di euro
In linea con gli obiettivi strategici, e in particolare con quello di innovare i sistemi di welfare adeguando le risposte all’evoluzione dei bisogni, Fondazione Cariplo lancia un secondo bando da 3,5 milioni di euro per il benessere emotivo, psicologico, relazionale di bambini e ragazzi: si chiama Attenta-mente, ha scadenza l’8 giugno 2023 e verrà presentato in streaming martedì 18 aprile alle ore 15.
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Programma
Modera
Dario Bolis, Direttore Comunicazione Fondazione Cariplo
Nelle fasi più acute della pandemia, e ancora di più nel periodo post emergenziale, sono stati lanciati molti allarmi e appelli rispetto alle possibili conseguenze sulla salute mentale della popolazione e dei minori in particolare. Diverse voci hanno segnalato un crescente malessere emotivo e psicologico espresso da bambini e ragazzi in forme e intensità tra loro molto diverse: ansia, depressione, aggressività, disturbi della condotta e della regolazione emotiva, dipendenza digitale, disturbi del comportamento alimentare e del sonno, fobia scolare, ritiro sociale, fino agli attacchi al corpo (ideazione suicidaria e atti di autolesionismo). Al contempo famiglie, scuole, servizi hanno mostrato preoccupazione e difficoltà rispetto alla possibilità di svolgere, in tempi e modi idonei, il loro compito educativo e/o di cura per fronteggiare questa situazione.
Il COVID-19, con quarantene, restrizioni, isolamento sociale, stress famigliare, chiusura prolungata di scuole e servizi educativi, incertezza sul futuro, ha fatto probabilmente da agente “detonatore-acceleratore-emersivo” di malesseri già presenti: significative manifestazioni di disagio e sofferenza tra le fasce giovani della popolazione appaiono in crescita da tempo.
Ad oggi non è ancora possibile avere un’analisi dettagliata del fenomeno, che rimane anche difficile da definire e perimetrare. Appare quanto mai necessaria un’azione di conoscenza e di ascolto, che vada oltre le percezioni pur diffuse e le micro-indagini.
Molti suggeriscono da tempo di rintracciare alcune concause di questo malessere diffuso nella fragilità del mondo adulto e nelle carenze e disfunzionalità dei contesti e dei modelli educativi.
Il dibattito in corso mette pertanto in guardia dal rischio di eccessiva medicalizzazione e “privatizzazione” dei disagi emergenti (solo cure individuali e ricorso ai servizi specialistici) e sollecita un lavoro di ascolto, prevenzione e intercettazione precoce, in particolare negli ambienti di vita dei bambini e ragazzi (la famiglia, la scuola e i contesti di educazione non formale) attraverso un sostegno agli adulti di riferimento, una sensibilizzazione e una formazione che contribuiscano a una maggiore consapevolezza e capacità di leggere tempestivamente i segnali di disagio e di rischio; inoltre, suggerisce fortemente di creare “ponti” e spazi di collaborazione tra le famiglie, i servizi educativi, sociali e sanitari.
Appare ancora prioritario intervenire in prima battuta sulle situazioni di disagio, alla luce dei molti bisogni ancora senza risposta, sostenendo l’attivazione di tutte le risorse disponibili per contribuire a dare un sostegno immediato ai tanti ragazzi che le vivono, nella consapevolezza che nel medio-lungo periodo sarà necessario investire maggiormente su sistemi di prevenzione diffusa e sulla promozione attiva del benessere.
Alla luce di questo contesto, e dopo la significativa risposta del territorio al primo bando, Fondazione rinnova l’impegno sul tema, confermando l’impianto di base per contribuire ad affrontare la situazione portata in evidenza dalla pandemia, a partire dai minori più in difficoltà dal punto di vista psichico, emotivo e relazionale.
Come? Sostenendo progetti che garantiscano l’intercettazione precoce di situazioni di disagio emergente o sommerso, affinché non rischino di essere trascurate e quindi di evolvere in diagnosi gravi e patologie croniche. Non solo: l’obiettivo è aumentare la capacità degli enti di articolare per e con i minori - a rischio o con disagi già conclamati - forme di supporto e cura tempestive, ben calibrate e coordinate sul piano educativo, sociale e sanitario; infine, facilitare la nascita o il rafforzamento di alleanze territoriali tra gli attori del terzo settore, del pubblico e della comunità, disponibili a mettere questi temi in un’agenda di lavoro comune.
Scarica il testo e gli allegati del bando nella sezione dedicata.
Destinati 5,2 milioni di euro, oltre il doppio della dotazione iniziale di 2,5 milioni di euro
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