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Benzina “green”? Forse ci siamo

Come aumentare le performance delle nostre automobili senza impatto negativo sull’ambiente? La risposta la fornisce uno studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Science e realizzato dall’Università dell’Insubria con il sostegno di Fondazione Cariplo. Si tratta di una significativa scoperta scientifica che ha a che fare con la messa a punto di materiali altamente innovativi. Questi materiali, costruiti con un processo di assemblaggio di ioni metallici e molecole organiche, si comportano come spugne capaci di assorbire selettivamente alcune molecole attraverso pori di dimensione nanometrica. In questo modo, agendo come una specie di “filtro”, tali materiali possono essere utilizzati per purificare miscele di gas di rilevanza ambientale, rilasciare in modo controllato farmaci antitumorali e abbattere l’anidride carbonica dall’atmosfera.

Ma non è finita. Il team di ricerca dell’Università dell’Insubria ha svelato un’altra caratteristica particolarmente interessante delle “spugne molecolari”: la loro capacità di innalzare il cosiddetto potere antidetonante (numero di ottano) della benzina, che risulta essenziale per il buon funzionamento del motore a scoppio, senza utilizzare additivi pericolosi. Grazie al potenziale selettivo di questi materiali altamente sofisticati si potrebbe quindi, in futuro, fare a meno degli additivi normalmente presenti nella miscela a favore di una benzina sempre più “green”.

Lo studio pubblicato su Science è stato condotto dal Prof. Norberto Masciocchi, Ordinario di Chimica Generale ed Inorganica all’Università dell’Insubria, sede di Como, in collaborazione con il gruppo di ricerca guidato dal Prof. Jeffrey Long dell’Università di Berkeley, California.

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