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Maestre e Maestri d'Italia: il podcast con Chora Media e Vita

Buoni o severi, amici o distaccati, giovani o “vecchia scuola”, tutti ricordiamo gli insegnanti che ci hanno accompagnato nel corso della vita scolastica. Dal primo giorno di scuola elementare fino agli esami di stato, maestri e professori sono tra le figure essenziali per la formazione di ciascun individuo, e non solo in senso didattico.

Per guardare ai grandi maestri del presente e del passato, ricordandone le storie e il ruolo ancora centrale nella nostra società, arriva, per la Giornata mondiale degli insegnanti del 5 ottobre, “Maestre e maestri d’Italia”, la nuova serie di podcast di Chora Media per Vita.it, in collaborazione con Fondazione Cariplo, da sempre impegnata sul fronte contrasto alla povertà educativa e che dunque ha scelto di sostenere il progetto per valorizzare la figura fondamentale degli insegnanti. 

La voce autoriale di Alessandro Banfi raccoglie otto ritratti di altrettanti educatori italiani che hanno fatto della propria vita una vera missione, dentro e fuori le aule di scuola.

Da personaggi che hanno fatto la storia della scuola, quali Maria Montessori e Alberto Manzi, sino ai grandi maestri che ancora oggi si battono per un sistema educativo più equo ed accessibile a tutti, come Rachele Furfaro e Alex Corlazzoli, il podcast aiuta a ricordare donne e uomini italiani che hanno dedicato la propria vita all’insegnamento con il solo grande obiettivo di accogliere, educare e soprattutto prendersi cura dell’altro nel rispetto delle unicità di ciascuno. 

La serie podcast “Maestre e maestri d’Italia” è disponibile dal 4 ottobre sulle app free (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast) con un nuovo episodio ogni settimana per otto settimane.

Ascolta QUI il podcast.

I protagonisti del podcast

Don Lorenzo Milani fu trasferito a Barbiana nel 1954 a seguito di dissapori con la diocesi di Firenze. Doveva essere un declassamento, si trasformò in una delle esperienze educative più dirompenti della storia d’Italia. Una scuola degli ultimi, anzi per gli ultimi, pensata per includere e dare un’educazione ai figli di chi lavora tutto il giorno nei campi. Il modello di Barbiana stravolgeva gli schemi, riscriveva i programmi e reinventava gli orari di lezione affinché tutti e tutte potessero prendervi parte. Ricostruiamo la storia di questa incredibile esperienza, ma lo facciamo a partire dalla sua eredità, dalle storie di chi oggi ripercorre la via di Barbiana nelle scuole Penny Wirton, di italiano per migranti, fondate da Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi.

Una scuola elementare fatta di esperienze naturalistiche, di vasche coi girini piazzate nel cortile, da osservare ogni giorno, di bruchi che poi diventano bozzoli e quindi farfalle. Di parole da cercare e mettere insieme in una continua caccia a trovare la più giusta. E poi la grande alfabetizzazione del dopoguerra, le centinaia di migliaia di famiglie Italiane, contadine operaie, che prendevano la licenza elementare grazie alle lezioni trasmesse in televisione. Cos’hanno in comune queste esperienze? Alberto Manzi, il maestro dello storico programma Non è mai troppo tardi. Ascolteremo i racconti di chi è stato suo allievo tra i banchi di scuola, i ricordi di suo figlio e i pensieri di chi oggi porta avanti il suo metodo educativo. Ascolteremo anche la sua stessa voce, intelligente ed ironica, in una delle ultime interviste che ha rilasciato.

Una donna cammina per le vie di Roma vicino al Vaticano, cerca i coronari, gli artigiani che fanno le perline per i rosari. Non le servono per pregare, ma per insegnare la matematica ai suoi studenti. Questa donna è Maria Montessori. Nella scuola di Montessori tutto deve essere a misura di bambino e uno stimolo per apprendere. Oggi le scuole montessoriane sono diffuse in tutto il mondo e sono state il luogo di formazione di donne e uomini di ogni estrazione sociale, ispirando anche la visione di persone che hanno segnato cambiamenti epocali, come Steve Jobs ad esempio. Raccontando la storia di questa incredibile donna del secolo scorso abbiamo incontrato chi, ancora oggi, porta avanti il suo metodo di insegnamento nel nostro Paese.

Cosa resta oggi della grande esperienza di uno dei più grandi innovatori della scuola italiana? Tutto comincia a Vho, frazione di mille abitanti del comune di Piadena Drizzona, in provincia di Cremona, e da lì si diffonde in tutta la penisola. Il maestro elementare Mario Lodi prova ad ascoltare i suoi piccoli allievi e nasce un metodo educativo. Oggi un altro grande maestro, Franco Lorenzoni, continua a rendere vivo e attuale il suo metodo per migliaia di bambini e ragazzi nella Casa Laboratorio di Cenci.

La grande lezione educativa di Gianni Rodari e la grammatica della fantasia. Ovvero l’arte di inventare le storie. E l’esperienza educativa di oggi di Alex Corlazzoli, insegnante e giornalista, autore fra l'altro de Il Sussidiario per i genitori.

Il primo maestro di strada a Napoli della storia d’Italia è stato Marco Rossi Doria, che inizia un’esperienza di lotta alla dispersione scolastica e al degrado attraverso la scuola. Oggi spicca l’opera di Rachele Furfaro: dai Quartieri spagnoli di Napoli a Posillipo, dal Vomero a Barra. Senza differenze di classe, soldi e cultura. Con un solo grande obiettivo: accogliere, prendersi cura ed educare bambini e ragazzi - nel rispetto delle diversità e soprattutto dell'altro.

La vita ricca di esperienza di Pier Paolo Pasolini è passata anche per un periodo in cui ha lavorato come insegnante. Cosa voleva dire essere allieve e allievi del grande intellettuale? Ne parliamo con alcuni suoi ex allievi, sia a Casarsa che a Ciampino, e con le testimonianze scritte che ci sono arrivate di quel particolare periodo.
 

Rose Busingye da Kampala in Uganda, il dantista Franco Nembrini, e ancora Angelo Lucio Rossi, preside di una scuola pubblica di periferia a Milano, leader nei Patti Educativi col territorio a Milano. Tre persone che si ispirano alla lezione educativa di Don Luigi Giussani, che ha educato generazioni di giovani.