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Ripristino della natura e tutela della biodiversità: due iniziative

L’approvazione il 27 febbraio scorso da parte del Parlamento Europeo della legge sul ripristino della natura (la cosiddetta “Nature restoration law”) riflette l’urgenza di agire non solo per la conservazione e protezione della natura e degli habitat esistenti, ma di intervenire sul loro ripristino: l’obiettivo da raggiungere entro il 2030 riguarda il ripristino di almeno il 20% di aree terrestri e marine (e di tutti gli ecosistemi degradati al 2050) per assicurare alle generazioni future un patrimonio naturalistico e di biodiversità in buone condizioni.  La conservazione delle risorse naturali, elemento presente in tutti gli strumenti filantropici della Fondazione, è fondamentale per ridurre sia l’impatto dell’attività antropica che per assorbire quello del cambiamento climatico.

D’altro canto, investire in progetti di conservazione della biodiversità, porta non solo benefici ambientali (pensiamo, per esempio, al significativo sequestro del carbonio che potrebbero operare le zone umide ripristinate), ma anche economici: come ci ricorda la Commissione europea, ogni euro investito in biodiversità è in grado di generare un ritorno di 14,7 € sotto forma di benefici per la collettività.

Fondazione Cariplo da sempre dedica un impegno specifico nella tutela e ripristino delle risorse naturali, attraverso bandi dedicati nel corso degli anni al miglioramento della qualità delle acque, alla tutela del capitale naturale e alla realizzazione di connessioni ecologiche. In particolare, sono stati sostenuti, tra il 2004 e il 2019, circa 300 progetti per 54 milioni di euro di contributi (ubigreen.fondazionecariplo.it e capitalenaturalenet.wordpress.com/). Tra le attività di ripristino, rilevanti sono stati i corridoi ecologici realizzati grazie al progetto Rete biodiversità (2010-2016) tra il Parco del Ticino e il Parco Campo dei Fiori (VA).  

Due sono le opportunità di sostegno per analoghe tipologie di intervento attualmente aperte: lo strumento Cofinanziamento di progetti europei e il progetto Join Nature. Il primo è finalizzato a facilitare l’accesso alle risorse dei bandi europei per le organizzazioni non profit attive in campo ambientale nel territorio della Fondazione e verrà presentato on line sul sito della Fondazione la mattina di mercoledì 8 maggio. Finora lo strumento ha sostenuto la presentazione ai bandi europei di 44 progetti, 21 dei quali sono stati approvati dalla Commissione Europea: tali iniziative realizzano interventi a tutela del capitale naturale per circa 107 M€, di cui 64,5 M€ ottenuti dalla CE.

Join nature, invece, intende creare spazi di collaborazione per aumentare la tutela della biodiversità nel territorio della Fondazione, rivolgendosi, in particolare, alle imprese per sostenere insieme la realizzazione di interventi in parchi e aree naturalistiche aderenti al progetto. Ecco alcuni esempi:  forestazione, riqualificazione di habitat, potenziamento dei corridoi ecologici terrestri e riqualificazione fluviale.

Foto in homepage: Parco del Lura, prati del Ceppo. Progetto Dal Lura alle Groane e alle Brughiere, dal Seveso al Parco Nord. Foto di Paolo Monti

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