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NEETwork: cosa abbiamo scoperto lavorando insieme

Francesca ha partecipato al progetto NEETwork dedicato a ragazzi che non studiano e non lavorano. Stefano è stato il suo tutor 

Francesca Nicastro, 26 anni. Collabora con AmbienteAcqua Onlus dove ha svolto il suo tirocinio

A 15 anni ho lasciato gli studi, frequentavo un istituto professionale per parrucchieri, l’evento scatenante è stato un lutto in famiglia ma ero già in una fase un po’ critica in cui andavo male a scuola. Per qualche anno ho aiutato mia madre in casa e a curare un bimbo a cui lei faceva la babysitter. Non mi rendevo conto che era una vita un po’ assurda per la mia età, non pensavo al futuro, o quando ci pensavo mi sembrava lontano. Quando ho compiuto 18 anni ho lavorato qualche mese in un negozio di parrucchiera. Poi ho conosciuto un ragazzo, mi sono trasferita a Vasto e abbiamo avuto una bambina. Ci siamo separati dopo poco e, con mia figlia sono tornata a vivere a Milano dai miei genitori. Avevo 22 anni, nessun diploma e per anni mi hanno proposto solo piccoli lavoretti malpagati che certo non mi davano la possibilità di mantenere me e la bambina, dovevo per forza contare sull’aiuto del mio ex e dei miei genitori. Tramite il progetto NEETwork sono arrivata ad AmbienteAcqua, nel dicembre del 2017. Non so se è stato perché mi sono sentita subito a mio agio, o perché hanno saputo spiegarmi i passaggi nella maniera giusta, ma i compiti che mi affidavano mi piacevano tutti: mi sono occupata dell’archiviazione del materiale, della protocollazione dei documenti, e persino dello smaltimento dell’olio domestico. Facendo un po’ di tutto ho capito che l’ambito che mi interessava di più era quello della segreteria e della contabilità.

Io nella vita sono una persona sempre un po’ incerta, o forse prima lo ero, ma il fatto che loro si fidassero di me, che mi affidassero documenti importanti e responsabilità mi ha dato molta sicurezza. All’inizio ovviamente pensavo ma questa cosa come la gestisco, da dove comincio? però ho sempre cercato di provarci e alla fine il modo si trovava. E ho scoperto che cosa voglio fare “da grande”: voglio diventare contabile. Tra poco inizierò un corso e, nel frattempo, anche se continuo a collaborare con AmbienteAcqua, ho iniziato a lavorare nell’azienda meccanica agricola che mio padre ha appena aperto. È una cosa recente, lui ha sempre lavorato come dipendente anche se il suo sogno era mettersi in proprio, ma la paura di mettere a repentaglio la sicurezza famigliare lo aveva sempre frenato. Io l’ho spinto molto, gli ho detto che avrei seguito io tutta l’amministrazione e ora ci siamo, credo che non sarebbe mai successo se non avessi acquisito le competenze ma soprattutto la fiducia in me stessa che ho ora.

Stefano Oldani, presidente di AmbienteAcqua. È stato il tutor di Francesca

La sede della nostra associazione è a Quarto Oggiaro, in più occasioni avevamo avviato progetti che coinvolgevano i ragazzi del quartiere, una zona di Milano notoriamente molto difficile. NEETwork ci è sembrata subito un’ottima opportunità per aiutare un giovane a uscire da un momento di stallo potendo usufruire di un contributo che per noi che siamo una piccola associazione è molto importante. È arrivata Francesca e ci siamo messi in gioco tutti: io ero formalmente il tutor ma lei di fatto collaborava con tutti i colleghi: le sei persone fisse e i collaboratori. Secondo me è stato importante farle sperimentare tanti compiti fin da subito, darle la possibilità di confrontarsi con diverse mansioni, via via più complesse, anche perché da noi un po’ funziona così: abbiamo dei ruoli, ma non ci tiriamo indietro quando si tratta di fare un'altra cosa. Siamo certi di averle fatto vivere un ambiente accogliente e famigliare, siamo abituati a mangiare insieme, a trattarci senza gerarchie, tutti e da subito, anche Francesca, hanno le password e le chiavi. Poi - e forse questo era un limite ma si è trasformato in una risorsa - essendo un’associazione piccola dove c’è sempre molto lavoro da fare, nessuno di noi ha potuto seguirla costantemente, quindi per forza di cosa le abbiamo lasciato ampi margini di autonomia, che però lei ha giustamente interpretato come fiducia, dopo qualche mese lei faceva acquisti con la carta di credito dell’associazione, perché ci rendevamo conto che Francesca era davvero recettiva. In questi mesi è andata in tutti gli uffici pubblici per portare le richieste di contributi e ha capito benissimo come funzionava la macchina comunale, si è occupata di protocollazioni, rendicontazioni, patrocini. Le prime volte ovviamente era più insicura, poi ha imparato a relazionarsi con i funzionari del Comune. Francesca è stata anche il nostro collegamento con il progetto di Alternanza Scuola - Lavoro che abbiamo avviato con “l’IIS Gerolamo Cardano”, era lei che concretamente seguiva i ragazzi anche se non era la tutor ufficiale. Secondo noi è stato fondamentale nella riuscita del tirocinio un altro elemento: le abbiamo sempre spiegato non solo come andava svolto un singolo compito ma anche perché. Magari a volte ho fatto dei noiosi monologhi ma spiegare chi eravamo, perché avevamo scelto un progetto, perché nello statuto c’era scritto quel paragrafo, l’ha fatta sentire davvero parte dell’associazione, le ha fatto capire che il pezzettino che stava facendo lei era importante. Credo che le competenze relazionali, la terminologia, e naturalmente le competenze gestionali e amministrative che Francesca ha acquisito possano essere spendibili ovunque. Le avevamo già rinnovato il tirocinio ma lei giustamente ha avuto l’occasione dell’azienda che suo padre ha aperto e l’ha colta. Però continua comunque a collaborare con noi qualche giorno alla settimana in ufficio, ora per esempio la nuova persona che si occuperà dell’amministrazione la sta seguendo proprio lei.