Dieci, Cento, Mille Centri: la prima Conferenza Nazionale sulle periferie urbane
Il tema delle periferie urbane ha visto negli ultimi anni un impegno crescente di amministratori locali, organizzazioni non-profit, fondazioni private e imprese per individuare formule capaci di rigenerare luoghi e comunità ai margini, nella consapevolezza che solo crescendo tutti insieme si cresce davvero.
La Prima Conferenza Nazionale sulle Periferie Urbane, Dieci, Cento, Mille Centri, che si è svolta presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo, ha avuto l’obiettivo di valorizzare i casi di successo nella città di Milano, in dialogo con altre esperienze nazionali ed europee, affinché una rete di attori sociali, pubblici e privati, possa costruire una visione condivisa e una strategia praticabile condividendo i risultati conseguiti. L’auspicio è che questo scambio agevoli la circolazione dei saperi ma anche l’integrazione di approcci valoriali e operativi.
La Conferenza, organizzata da Fondazione Bracco, con la partecipazione del Comune di Milano e la collaborazione di Fondazione Cariplo e SC-Sviluppo Chimica, controllata di Federchimica, si è conclusa con il messaggio dell’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, da sempre impegnato sul tema dello sviluppo delle periferie nel rispetto della dignità umana e con il passaggio del testimone tra Milano e Palermo, città che ospiterà la prossima l’edizione 2019 della Conferenza Nazionale sulle Periferie Urbane.
Gli interventi
Aprendo i lavori il Sindaco Giuseppe Sala, ha affermato: “Ora più che mai fare politica è occuparsi delle periferie delle città e questa è una priorità anche per Milano. Per molto, troppo tempo, lo sviluppo urbano ha riguardato solo piccole aree interessate da grandi investimenti e progetti che ne hanno permesso la crescita e la riqualificazione. Questo però ha creato discontinuità tra quartieri nuovi e vecchi che è necessario colmare affinché non ci si trovi di fronte a una città che viaggia a due diverse velocità dal punto di vista urbanistico ma anche sociale. I quartieri sono case da ristrutturare e spazi da riqualificare, ma anche cittadini a cui dare delle riposte certe e in tempi brevi. Con il nostro nuovo Piano di Governo del Territorio e con il Piano periferie ci stiamo impegnando con risorse e progetti a raggiungere questo obiettivo. L’orizzonte che ci siamo dati è il 2030, un traguardo apparentemente lontano, ma che in realtà è molto più vicino di quanto si pensi”.
“Dobbiamo essere tutti consapevoli che se non si interviene nel tessuto urbano delle nostre periferie i problemi degenerano in modo drammatico, come testimonia la storia recente di tante metropoli europee”, ha affermato Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco. “Forti di questa consapevolezza e del nostro impegno concreto, ci siamo fatti promotori di questa conferenza. Oggi c’è bisogno di una pluralità di attori, che agiscano in rete ed è per questo che abbiamo promosso quattro sessioni tematiche dedicate a tecnologia, industria, non profit e finanza sociale. Esiste un costo del NON fare nel sociale”, ha concluso Diana Bracco. “Agendo in modo preventivo e inclusivo, si garantiscono accoglienza e opportunità ma anche un ritorno umano ed economico”.
“Le periferie hanno un grande potenziale inespresso che confidiamo di riuscire a fare emergere con Lacittàintorno." ha affermato Sergio Urbani, Direttore Generale di Fondazione Cariplo. "Ricostruire le periferie non vuol dire dedicarsi solo ai muri delle case o degli immobili, vuol dire soprattutto ricucire le relazioni. La parola d’ordine è Comunità. Nei quartieri delle nostre città vivono associazioni e gruppi informali che, spesso tra mille difficoltà, si prendono cura dei beni comuni. La loro azione si fonda sul protagonismo delle persone e sul valore dei legami e si ispira all’idea, necessaria e potente, di una società della cura. Lacittàintorno entra nei quartieri e coinvolge queste preziose scintille nella riattivazione di spazi inutilizzati, nella creazione di orti e giardini condivisi e, a tendere, nello sviluppo di progettualità tese a rendere i quartieri più belli, sicuri e inclusivi”.
Oltre ai preziosi interventi dei relatori, durante i lavori, sono stati portati molti esempi concreti di interventi realizzati in città italiane e straniere.
Fondazione Bracco ha presentato lo studio d’impatto su “Oltre i Margini”, il progetto che la Fondazione ha sviluppato nel comune di Baranzate, periferia nord di Milano, insieme all’Associazione di Promozione Sociale “La Rotonda”. L’obiettivo è capire l’effettivo ritorno sociale degli investimenti fatti in quest’area. Il progetto è stato sviluppato su tre filoni di attività: lavoro, salute e contrasto alla povertà educativa. I risultati pubblicati parlano chiaro: il 76% dei rispondenti riscontra un miglioramento della propria salute e il 61% ne è più consapevole. Il 90% dei rispondenti vede un netto miglioramento delle competenze interculturali e ha migliorato le condizioni abitative. E a livello di lavoro l’occupazione è aumentata del 5% grazie alla crescita della sartoria Fiori all’Occhiello. Forte dei risultati dello studio d’impatto, e a fronte di un progetto di sviluppo proposto da Don Paolo dell’Associazione La Rotonda, Fondazione Bracco ha deciso di investire a Baranzate ulteriori importanti risorse per la creazione di una nuova infrastruttura sociale: un grande spazio polifunzionale destinato alla comunità e non solo.
Tra le best practice presentate alla Conferenza, figura il progetto Lacittàintorno di Fondazione Cariplo, un’iniziativa dedicata alla rigenerazione urbana e al miglioramento della qualità della vita nelle zone periferiche. Il programma si realizza a Milano nelle aree pilota di Via Padova-quartiere Adriano e Corvetto-Chiaravalle dove coinvolge la comunità, tra ricerca, interventi nelle scuole, percorsi di cittadinanza attiva e di animazione culturale, creazione di orti e giardini condivisi e rilancio del commercio di vicinato come preludio alla riattivazione di spazi inutilizzati da trasformare in risorse per il quartiere: si prevede infatti l’avvio dei “Punti di comunità”, luoghi dalle molteplici funzioni sociali e culturali, nuovi centri di relazioni, idee e servizi.
Tra le innovative esperienze di partenariato pubblico e privato, è stato presentato ciò che sta nascendo a Quarto Oggiaro dove l’Associazione Man.Se.F. (Management Senza Frontiere) e SC-Sviluppo Chimica SpA (controllata da Federchimica) hanno promosso e costituito "l’Associazione Quarto C'è". L’obiettivo è quello di generare lavoro dignitoso e retribuito, intorno a CasArché grazie all’attrazione e costituzione di piccole imprese (una clonata sull'analoga esperienza del quartiere degradato di Malden a Boston, nello "Street Foods", già costituita) e a corsi di formazione.
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