#BICITTADINI – INTERVENTI A FAVORE DELLA MOBILITA’ CICLISTICA - Quaderno n.20

Sono sempre più numerosi gli autori che considerano la mobilità una pratica sociale con abitudini di comportamento modificabili solo con interventi che coinvolgano le dimensioni valoriali e attitudinali degli attori sociali. Le esperienze delle città che hanno conseguito i maggiori successi, in termini di aumento dello share modale, pedonale e ciclistico, insegnano che occorre intervenire sia aumentando il livello di consapevolezza dei cittadini sull’importanza della mobilità lenta, sia integrando negli strumenti di pianificazione ordinari interventi specificatamente dedicati agli spostamenti a piedi e in bicicletta. Gli amministratori di molte città hanno da tempo avviato programmi di azione mirati. Paris pietons a Parigi, Pedestrian Master Plan a Portland, Pedestrian Confort a Londra, Green structure plan a Copenhagen sono solo alcuni dei più noti programmi di azione sulla mobilità urbana attiva. Tutti questi programmi condividono l’assunto che lo spazio pubblico della strada sia un luogo di incontro e non solo di transito e che migliorare la mobilità attiva abbia conseguenze positive sulla qualità più generale dell’ambiente e del paesaggio urbano. Un assunto, questo, sotteso anche agli obiettivi di #BICIttadini i cui esiti sono sintetizzati in questo Quaderno.

L’intervento di promozione della mobilità ciclistica, presentato nel capitolo 1, è stato disegnato coerentemente con la convinzione che il modo in cui ci si sposta sia, più che una semplice attività, una pratica sociale che struttura le abitudini di comportamento e coinvolge dimensioni conoscitive, valoriali e attitudinali, oltre che elementi infrastrutturali del territorio. Non ci si è quindi limitati a migliorare la qualità delle piste ciclabili, ma si sono anche promossi comportamenti di uso della bicicletta, e prima ancora, conoscenze, competenze e atteggiamenti positivi verso di essa. Sempre coerentemente con questo quadro teorico, la valutazione dell’intervento basata su indagini mediante questionari strutturati ha guardato soprattutto alle proprietà soggettive della mobilità degli studenti. Il capitolo 2 descrive nel dettaglio le dimensioni indagate e i metodi per stimare gli effetti generati dal progetto, mentre il capitolo 3 presenta i risultati di quest’attività di ricerca valutativa. Il rapporto si conclude tirando le fila di quanto si è appreso grazie a questa esperienza di ricerca-azione e dalla sua valutazione, suggerendo anche piste per lo sviluppo futuro di iniziative con gli stessi obiettivi o strumenti.

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