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Wel(l)fare legami

Il progetto Wel(l)FARE legami (www.farelegami.it) nasce con l’obiettivo di superare la crescente condizione di fragilità delle persone che vivono nel territorio della provincia di Cremona, e che si può ricondurre ad isolamento relazionale, mancanza di reti familiari e amicali e difficoltà nell’elaborare un progetto di vita individuale e sociale. In quest’area geografica la crisi socio-economica degli ultimi anni ha prodotto e accentuato una situazione di vulnerabilità talmente diffusa, da non rendere un’esagerazione il parlare di “normalità a rischio”. Una condizione di questo tipo ha a che fare sia con l’economia reale, sia con la qualità di vita della popolazione.


LE AZIONI

Il progetto si svilupperà lungo 5 direttrici:

1. Patti gener-attivi - accordi tra beneficiario e attori sociali che introducano il principio di reciprocità tra supporto e restituzione alla comunità. Attraverso questi strumenti saranno stabiliti budget di welfare personali finalizzati all’attivazione e responsabilizzazione delle persone per favorire la loro inclusione attiva.

2. Laboratori di Comunità – luoghi che coinvolgeranno persone in base al contesto di vita (quartiere, paese, luogo di lavoro) per leggere insieme i problemi, ascoltare i bisogni e progettare le modalità di intervento.

3. Incroci di Comunità (Civic Center) – organizzazione di attività extrascolastiche, culturali e aggregative (da realizzarsi in spazi come scuole, oratori e altri luoghi di incontro), che possano permettere ai membri della comunità di incrociare i propri bisogni per ricercare (insieme) risposte adeguate agli stessi.

4. Well-Fare Lab – creazione di percorsi formativi per policy-maker, operatori professionali, volontari in un’ottica di peer education, che permettano un apprendimento continuo su fenomeni di vulnerabilità e sulle culture professionali dei diversi attori del welfare locale.

5. Fundraising e comunicazione – sviluppo di piani di raccolta fondi all’interno della comunità e campagne di comunicazione per promuovere il progetto.

I promotori del cambiamento sono rappresentati da:

  • Enti Pubblici quali facilitatori e garanti del rinnovamento del sistema di welfare attraverso un investimento sulla conoscenza dei bisogni, sull’aggiornamento delle risorse (in particolare degli operatori sociali), sulla sperimentazione di modelli organizzativi efficaci
  • il privato sociale, che diventa catalizzatore di risorse familiari e di comunità e promotore di innovazione.

I destinatari interessati dal cambiamento sono rappresentati da:

  • i soggetti fragili in situazione di vulnerabilità, di solitudine o di bisogno e le persone che vivono condizioni di “normalità” segnate da limiti e sofferenze, che diventano non solo destinatari, ma anche protagonisti del proprio percorso di cambiamento;
  • le “famiglie accoglienti” che, adeguatamente formate, possono diventare risorsa per altre famiglie/persone in situazione di fragilità;
  • i giovani che, se coinvolti in progettualità innovative o legate a esigenze di welfare, non solo conquistano spazi di autonomia personale (economica e abitativa) ma diventano risorsa per la comunità;
  • i cittadini che, nel proprio processo di crescita, possono trovare luoghi per la piena valorizzazione delle proprie potenzialità, in grado di favorire l’inclusione e la reintegrazione sociale delle persone in situazioni di bisogno spiccatamente di tipo relazionale;
  • gli operatori dei servizi del pubblico e del privato sociale che, nel “trasgredire alcune regole” e nel modificare il tradizionale approccio nei confronti delle persone intercettate, implementano un modello di risposta dei servizi in cui anche chi è abituato a chiedere e “pretendere” un aiuto diventa responsabile del proprio ruolo e del proprio spazio di vita;
  • le realtà profit che, sostenute e valorizzate, possono maturare un senso di responsabilità nei confronti del benessere delle persone dentro e fuori l’impresa, diventando risorsa sia per la comunità, sia per i servizi del pubblico e del privato sociale.


LA RETE DEI SOGGETTI ADERENTI

Sono partner i seguenti soggetti:

1. Comune di Cremona – capofila del progetto

2. Comune di Crema – capofila dell’Ambito distrettuale Cremasco (48 comuni)

3. Consorzio Casalasco Servizi Sociali – capofila dell’Ambito distrettuale Casalasco (21 comuni)

4. Azienda Sociale Cremonese – capofila dell’Ambito distrettuale Cremonese (47 comuni)

5. Provincia di Cremona

6. Comunità Sociale Cremasca a.s.c

7. Camera di Commercio della Provincia di Cremona

8. Fondazione Comunitaria della Provincia di Cremona

9. CISVOL Cremona

10. Consorzio Arcobaleno

11. Consorzio SOLCO

12. Confcooperative Cremona

13. Legacoop Lombardia

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