#ricercascientifica

Ventisette anni di impegno nell’ambito della Ricerca Scientifica

Infografica ricerca
 

Fondazione Cariplo, il più eclettico mecenate italiano nel settore della Ricerca scientifica, ha celebrato al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano le storie, i risultati e i traguardi di chi ha scommesso su questa sfida in Lombardia. Sul palco Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo, Carlo Mango Direttore Area Ricerca Fondazione Cariplo, Alberto Mantovani Direttore Scientifico Humanitas e Membro della Commissione Centrale di Beneficenza Fondazione Cariplo. In sala oltre trecento esponenti del mondo della ricerca scientifica lombarda.

Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo: “Abbiamo fatto insieme tanti passi avanti nella soluzione a problemi anche quotidiani, dalla ricerca biomedica a quella sociale, dal trasferimento tecnologico alla ricerca agroalimentare. Vorrei a questo punto della mia carriera e della mia vita consegnare un mandato a tutti i ricercatori in cui abbiamo creduto: vi chiedo di testimoniare con ancora più vigore i nostri valori e di sentirvi appartenenti alla medesima comunità. Fatevi ambasciatori nel mondo della qualità e della professionalità del vostro lavoro e del nome di Fondazione Cariplo che ha creduto in voi e continuerà a farlo”.

La grande passione per la Ricerca Scientifica è il motore che ha consentito a Fondazione Cariplo di raggiungere importanti traguardi negli ultimi 27 anni: 500 milioni di euro per oltre 2000 progetti, dalla biomedicina all'agroalimentare; 6030 ricercatori inseriti.

Risultati possibili solo grazie all'impegno delle centinaia di ricercatori che ogni giorno condividono una sfida con dedizione, talento e passione. Cariplo intercetta le più importanti sfide che oggi si trova ad affrontare il mondo della ricerca. L’obiettivo ultimo restano le persone quelle vincitrici dei bandi e quelle che potranno beneficiare e sperimentare i risultati delle ricerche portate avanti nei centri di ricerca.

Carlo Mango, Direttore Ricerca Scientifica: “I contributi di Fondazione Cariplo divengono molto spesso una palestra, perché beneficiare di un grant di Fondazione Cariplo ha permesso a molti ricercatori di “allenarsi” per partecipare a progetti di respiro internazionale. Alcuni ricercatori, poi, grazie ai grant di Fondazione Cariplo hanno la possibilità di entrare nel mondo della ricerca con una borsa di studio, come è successo a Carlo Rubbia”.

Nel 1959 il giovane venticinquenne Carlo Rubbia scrive alla Commissione Centrale di Beneficenza dalla Columbia University: “I miei più sentiti ringraziamenti per l’assegnazione della borsa di studio. Attualmente mi trovo a New York, partecipo alla Columbia University ad un esperimento di fisica nucleare da eseguirsi alla macchina acceleratrice di Nevis”. Carlo Rubbia tornerà in Italia e vincerà poi nel 1984 il premio Nobel per la fisica. Entrerà anni dopo a far parte della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo. 

IL SETTORE DI INTERVENTO: RICERCA SCIENTIFICA E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO

Il settore d’intervento ha assunto da subito una sua fisionomia dai tratti unici nel panorama del sistema del sostegno made in Italy, emergendo per una visione d’avanguardia e ponendosi spesso come apripista nazionale nello sviluppo dei finanziamenti alla ricerca da parte di altri enti e volano per la conquista di ulteriori risorse a livello internazionale, come ad esempio i progetti ERC.
Punti di eccellenza che si riassumono in 4 parole chiave: internazionalità, qualità, ecletticità, divulgazione.

#Internazionalità

Fondazione Cariplo ha introdotto, spesso per la prima volta in Italia, best practice di matrice comunitaria, qualificandosi con un ruolo da protagonista nel dibattito internazionale e veicolando anche nel sistema della ricerca italiano una visione all’avanguardia. Alcuni esempi? La Policy sui brevetti del 2007, la pubblicazione della Policy Open Access nel 2012, il progetto AGER, promosso da Fondazione Cariplo in cordata con altre 16 fondazioni partner per sostenere l’agroalimentare con 34 milioni di euro, il richiamo esplicito al principio della Ricerca e Innovazione Responsabile (RRI) a partire dal 2015, con ampie iniziative di coinvolgimento e di training dei ricercatori candidati ai bandi e la partecipazione come al progetto RRI Tools, finanziato dalla Commissione Europea, a cui hanno aderito tra il 2014 e il 2016 ben 26 organizzazioni da 19 Paesi, coprendo tutti i paesi ERA.
Fondazione Cariplo e Regione Lombardia hanno inoltre promosso un Bando per incentivare l’attrattività e la competitività rispetto agli strumenti ERC. Iniziativa questa che è stata ispiratrice anche del Programma Nazionale della ricerca 2015-2020 del MIUR. Fondazione Cariplo, infine, si è fatta promotrice dell’internazionalizzazione delle Università e ha attratto in Lombardia oltre 60 ricercatori stranieri con un programma dedicato.

#Qualità

Qualità come meritocrazia e come selezione dell’eccellenza. Qualità come sistema di peer reviewing rigoroso e internazionale, che se era già consolidato nell’ambito biomedicale, ancora nel nostro Paese non era stato poco esplorato negli ambiti della ricerca sociale e dell’agroalimentare. Qualità come apertura alla genialità anche “sregolata”, per premiare la ricerca di frontiera guidata dalla curiosità, motore della ricerca ma al tempo stesso freno alla stessa, quando non viene capita ed accettata appunto perché troppo originale. Inoltre il finanziamento di Fondazione Cariplo è stato per molti ricercatori un trampolino di lancio referenziato per far loro conquistare rinomanza internazionale e successivi altri finanziamenti da organismi europei come ERC.

#Ecletticità

Technology transfer, materiali avanzati, ricerca biomedica, ricerca sociale, la questione emergente della fragilità degli anziani, il sostegno alle start up, ricerca agroalimentare, economia circolare, la chimica di frontiera, istruzione tecnica e formazione del capitale umano. Investire in ambiti tra loro disparati è un’espressione di unicità di Fondazione Cariplo che denota una visione intrinsecamente interdisciplinare rara e pionieristica, un approccio trasversale e multicentrico che crede nel futuro della Ricerca senza porre paletti tra gli ambiti. Alcuni di questi settori, pensiamo all’invecchiamento così come alla chimica, vedono Fondazione Cariplo in prima linea nello scouting di tematiche emergenti ancora poco finanziate in Italia.

#Divulgazione

Fare scienza, e saperla comunicare. Crescere come ricercatori, e al tempo stesso come divulgatori. Perché è la società che sostiene la ricerca, perché è alla società che la ricerca guarda come fine ultimo. E allora il ricercatore deve uscire dalla sua ruota da criceto, come molti ricercatori stessi amano definire con autoironia la vita da laboratorio, uscire dai propri schemi mentali, guardare dall’alto e dal di fuori il senso di quel che fa, della propria missione di ricercatore, e saperlo raccontare alle persone. Ai bambini, ai cittadini, agli stakeholders, ai giornalisti, alle proprie famiglie. Riuscire a far capire il proprio lavoro, con le parole, con delle idee, con dei laboratori divertenti, con dei workshop. Raccontare ogni sfumatura del suo lavoro, difficile e importante, con gli strumenti e con le parole adeguate.

Ecco, questo è un principio che la Comunità Europea ci insegna e che Fondazione Cariplo è orgogliosa di aver portato in Italia per la prima volta, ponendo il principio della dissemination, della divulgazione, come una chiave di valutazione dei progetti, come ago della bilancia per scegliere chi sostenere: la qualità scientifica della proposta è fondamentale, ma lo è altrettanto la dimostrazione da parte del ricercatore del potenziale divulgativo della stessa, così come dei suoi limiti.

E questo principio è anche segno di un valore: il ricercatore come essere umano, come persona che ha un valore e che può veicolare.

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