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Fare Scuola: inclusione e partecipazione per i bambini

Quando si parla di partecipazione si pensa soprattutto agli adulti e raramente ci si interroga su come coinvolgere i più piccoli, cittadini a tutti gli effetti che conoscono molto bene il proprio quartiere in quanto lo abitano e vivono 24 ore al giorno. Diversamente dagli adulti, inoltre, i bambini sanno osservarlo in modo critico e immaginare come migliorarlo tenendo conto non solo delle proprie esigenze ma anche di altre persone, anche fragili - dichiara Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo. Nell’ambito del programma Lacittàintorno, attivo nei quartieri Corvetto, Chiaravalle, Via Padova e Adriano, Fondazione Cariplo collabora con la Coop. Soc. Spaziopensiero per coinvolgere gli alunni delle scuole primarie nell’elaborazione di una nuova idea di città e di vita di vicinato che sia basata su collaborazione, inclusione e solidarietà, promuovendo così la loro piena partecipazione alla vita della comunità”.

Con questa motivazione Fondazione Cariplo ha sostenuto Fondazione Reggio Children e Enel Cuore Onlus che hanno inaugurato i nuovi spazi della Scuola Primaria Istituto comprensivo Fabio Filzi in via Ravenna 15, a Milano, nell’ambito del progetto Fare Scuola. Promosso nel 2015 da Fondazione Reggio Children e Enel Cuore Onlus, il progetto interessa 75 scuole d’infanzia e primarie nell’arco di 4 anni in tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di migliorare la qualità degli ambienti scolastici intesi come contesti d’apprendimento e luoghi di relazione.

La Scuola Filzi è situata nel quartiere Corvetto, un territorio complesso per il tessuto economico e sociale in cui è inserita. La complessità sociale è vissuta dalla Scuola come ricchezza e risorsa educativa, che permette a tutti gli alunni di confrontarsi con realtà e stili di vita diversi. Il progetto Fare Scuola ha coinvolto la Scuola in un percorso di rinnovamento di due spazi: l’atrio e un’aula ripensata come atelier, prima utilizzati, rispettivamente, come spazio di passaggio e come aula tradizionale.

Il cambiamento proposto riprende e rielabora il tema della eterogeneità e della multiculturalità della scuola. L’installazione realizzata nell’atrio propone, infatti, una rappresentazione della diversità e della molteplicità attraverso l’uso del colore e la composizione di parole che possono esse usate per esprimere i valori e i principi identitari della scuola e della sua comunità. La struttura è formata da otto portali luminosi uguali costituiti da neon led che cambiano colore. I portali sono corredati da parole, posizionate su un supporto metallico, individuate attraverso un lavoro collettivo della comunità scolastica e rimovibili per permettere l’intercambiabilità e la flessibilità di questo spazio. Il progetto dell’aula atelier parte dall’intenzione di sperimentare una diversa organizzazione spaziale per favorire i lavori di gruppo di bambini di tutte le classi e consentire la massima fluidità degli spazi. L’atelier si propone come laboratorio del cambiamento; un ambiente in grado di offrire diverse possibilità e adatto a molteplici attività.

Il progetto Fare Scuola vuole dare nuova vita agli ambienti scolastici in istituti che, nella maggior parte dei casi, si trovano in zone di periferia, mettendo le scuole in prima linea per affrontare i grandi temi del disagio sociale. A guidare i progettisti è stata l’idea di ripensare la scuola come uno spazio dove l'apprendimento può avere luogo con nuove modalità di insegnamento e di formazione. In base alle varie esigenze individuate insieme agli istituti coinvolti nel progetto, sono stati ammodernati i laboratori didattici e riorganizzati i cortili; in alcuni casi sono stati creati giardini d’inverno e gli spazi d'ingresso delle scuole sono stati trasformati in piazze, concepite come punti di incontro per bambini, genitori e docenti.

Gli interventi proposti nei territori non vanno letti come meri interventi materiali: “Fare Scuola” vuol dire soprattutto coinvolgere i docenti e le famiglie in un processo di interazione per essere sempre più vicini ai bambini nel loro percorso di apprendimento. L’aspetto pedagogico del progetto guarda alla scuola non solo come a un edificio, ma in senso più ampio come a un presidio culturale e sociale della comunità di appartenenza e del territorio, da rendere sempre più protagonista.

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